mercoledì 30 dicembre 2009

I gotta feeling...


Mi sono sempre considerata un po’… strana. Un po’ perché mi sono sempre capitate cose un po’ strane, un po’ perché a volte non riesco a slegare la realtà dall’immaginazione, i sogni dagli incubi, le azioni dai pensieri.
Vi è mai capitato di pensare una cosa e poi essere sicuri di averla fatta?
Ad esempio, avete mai visto il telefilm Ally Mcbeal? Lei a volte si incanta con gli occhi aperti e si immagina… non so di spaccare una sedia in testa al suo capo, di baciare un collega, di buttarsi dalla finestra o che le cose le parlino.
Ecco… ho sempre pensato che l’ideatore di quel telefilm in realtà fossi io…senza saperlo… io incarnata in un altro corpo e in un’altra casa con tutti i lussi della terra e con un conto un banca con un milione di zeri in più del mio, un nuovo cognome un tantino più americano…tipo Kelley… ma sempre io.
Credo che a volte vivo talmente tanto dispersa nei miei pensieri che perdo la via di casa. Non ci sono bianconigli da rincorrere, niente briciole di pane da seguire… mi perdo e basta. E da li come torno? Semplice.. mi invento la strada.
E allora le cose si complicano… perché può capitare che mi alzi di scatto da tavola svuotando un bicchiere d’acqua addosso a una persona irritante, credendo di averlo solo immaginato… oppure che penso di aver guidato fino a casa e di parcheggiare mentre sono ancora in mezzo alla SS36 ben lontana da tutto.
Credo che l’origine di tutto sia quell’assurdo vizio di contare i passi. Mai capitato? Mentre camminavo verso scuola, elementari, medie e liceo a volte mi accorgevo di contare i passi… nel senso mi accorgevo che mentre camminavo a un certo punto sentivo una parte del mio cervello dire… 12..13…14…15… e pensavo… ma cosa sto contando? E mi accorgevo che erano i passi. Allora mi scuotevo e dicevo…ma la pianti? E pensavo ai fatti miei… dopo 5 minuti di nuovo… sentivo 20…21…22
Mamma mia che abitudine fastidiosa!!! Ci son voluti secoli per togliermela..ma pare io ci sia riuscita bene perché ora in palestra quando devo contare le serie di esercizi mi perdo dopo il 4 …
Ma non è l’unico problema…. Ricordo un periodo in cui tutto quello che facevo con la destra lo dovevo per forza fare anche con la sinistra, e viceversa… ma di qualsiasi parte del corpo è.. mani, piedi, anche, gomiti, ginocchia… se per dire mentre camminavo mi sbilanciavo e toccavo il muro con il gomito destro, dovevo toccarlo anche con il sinistro. Se prendevo dentro nel banco con il piede destro, dovevo fare la stessa cosa con il sinistro… credo ci sia un solo modo per definire questi ..come chiamarli..tic…: seri problemi !!!!!
Da queste strane premesse credo si sia sviluppata tutta la mia pazzia successiva, dall’immaginazione-azione ingarbugliate tra di loro a un’assurda complicità con il mondo esterno:
la cosa che mi capita più spesso… è vedere dei segnali… o meglio cercarli.
Sto guidando e mi viene voglia di mandare un sms a una persona… alla quale non dovrei mandarlo per una serie interminabile di motivi, e allora che faccio? Guardo le targhe delle auto che passano cercando un segno. Che tipo di segno direte voi…. Un segno nelle lettere della targa. L’altra sera mi ha superato un peugeuttino con una targa che finiva per YY. Questo per la mia mente bacata significava YES YES. E ho mandato il sms… smettete di ridere, voi non avete mai pensato una cosa del tipo… se adesso esco e trovo il semaforo verde vuol dire che quello che sto facendo è giusto… (per esempio è…) mai mai? Ma va non ci credo…
Mi capitano spesso anche altre cose tipo… dal nulla mi viene in mente una canzone, dal nulla, salgo in macchina accendo la radio..taaac..indovinate che canzone sento? Eh già proprio quella. Oppure sono in uno stato d’animo allegro… accendo la radio e sento solo canzoni allegre che mi fanno canticchiare, al contrario sono triste e allora vanno delle gran lagne… a volte penso che la mia macchina sia KITT e che con delle sonde incastrate nei sedili capti il mio umore e scelga la musica di conseguenza, altrimenti non si spiega…

Smi

martedì 15 dicembre 2009

Anche questa è droga....


A volte mi chiedo come facevo quando non sapevo nemmeno cosa fosse un cellulare.. ma non riesco a ricordare un mondo senza… senza questo aggeggio infernale che con le onde elettromagnetiche fa scoppiare i pop corn e che crea una linea diretta con cervello creando una dipendenza che la nicotina al confronto è limonata fresca.
No, no anche se mi concentro per bene non riesco a non vedermi con un cellulare in mano, impossibile, deve per forza essere nato prima il cellulare di me, assolutamente. Mi ci vedo che a 2 mesi invece che giocare con le apine che girano sopra il lettino cerco di inviare un sms alla manna dicendo : PAPPA!!!!
Scherzi a parte, davvero da quel che mi ricordo ho sempre avuto un cellulare in mano… nonostante questo sia impossibile, essendo io nata nel 76 e avendo visto nascere il primo ericsson-cabina telefonica che in aeroporto non ti lasciavano nemmeno portare come bagaglio a mano perché non rientrava nelle misure massime consentite.
I miei ricordi partono da quel sabato mattina in cui orgogliosa e con 600.000 lire in mano frutto di 12 settimane di volantinaggio folle, sono entrata all’ “Audiovodeo2000” e ho comprato il mio primo cellulare. L’ericsson GF768 giallo fosforescente con la pateletta e 1 riga di schermo. Il telefono più bello del mondo! Me lo sognavo di notte e quando sono riuscita a comprarlo ero l’adolescente più felice della terra. 600.000 lire a quell’epoca era davvero un capitale… ma ne valeva la pena, assolutamente (questo era quello che pensavo allora, ovviamente…) me lo portavo ovunque, ci dormivo anche, non potevo stare senza. Non so come facessi a usare quel coso con lo schermo monoriga e quanto ci volesse a leggere un sms (tra l’altro la memoria era potentissima, credo ci stessero al massimo 10 sms…. No 10 forse sono troppi) ma io lo amavo. Follemente. La pateletta mi si sarà rotta almeno una 20ina di volte… al mese, quindi tra gancini e pateletta direttamente ho speso pure un capitale x mantenerlo… ma lo amavo. Follemente.
In quel tempo è nata la mia dipendenza da sms….. e non credo di essere curabile…
Ma del resto…chi lo è? Chi può vivere adesso senza un sms… un mms, uno squillino al giorno? eh, sentiamo, chi non è in ufficio con il cellulare accanto alla tastiera e se non lo sente suonare per un’ora lo spegne e riaccende pensando che si sia incastrato? Chi non si manda un sms x vedere se nel momento in cui in galleria non prendeva è arrivato qualche sms ma è disperso nella rete e allora diamogli una mano a trovare la via di casa…. Chi non prende in mano 50 volte il telefono e scrive sms che poi salva in bozze, e lascia li, e rilegge, e riscrive e rimanda … sentiamo eh… chi????
Com’è che non vedo nessuno con la mano alzata?
Semplice… siamo una società di drogati…. Drogati da sms….
Mi sono innamorata tramite sms, ho pianto, ho riso, mi sono arrabbiata, disinnamorata, reinnamorata,ho organizzato serate e inventato scuse per dei bidoni senza senso, ho sentito amici lontani anni luce, ho descritto le mie emozioni, ho provato mille diverse sensazioni a seconda del nome che appariva. Ho riletto un messaggio 1.000 volte piangendo, oppure sorridendo, ho tenuti in memoria i più belli…e i più brutti. Li dentro c’è la mia vita, la mia storia, io.
Quando cambio un cellulare copio i sms, me li mando, li riscrivo da qualche parte.
Eh no, io non so vivere se non nell’attesa di quel BIP BIP che mi avvisa che non sono sola, che potrò ridere o piangere, ma che il mio amico-nemico, nonché portatore sano di malattie fantastiche tipo cancro e altre belle cose create dalle radiazioni, è sempre qui vicino a me, a portata di onde elettromagnetiche che oltre al cervello… mi scaldano un po’ anche il cuore.

Smi