venerdì 28 ottobre 2011

Si bravo tu... ma non per me

Ci sono persone a cui piace fingere di vivere in un libro o in un film, e ripetere nella propria vita quello che hanno letto e che gli è piaciuto. Svegliarsi una mattina e pensare al capitolo 5, e sorridere pensando che nonostante tutto arriverà il capitolo 8, lei sarà tra le tue braccia per tutta le notte e nove mesi dopo sul tuo terrazzo i girasoli piantati quel giorno saranno alti come te e staranno sbocciando.

Devo ammettere che anche io da piccola, magra, bruttina e triste adolescente, amavo sognare di essere la protagonista di uno dei miei libri, o di uno di quei film a lietissimo fine la cui protagonista bruttina e coi capelli rossi alla fine diventava una figa pazzesca e si fidanzava col supercampione del liceo, con un castello a Neuchatel e una ferrari rossa come i suoi capelli.
Ma poi si cresce, e ci si rende conto che la vita reale non solo è diversa, meno a lieto fine forse, ma è molto più imprevedibile e soprattutto ha un sacco di pagine bianche da scrivere a proprio piacere.
Certo i libri letti così come le esperienze fatte ci restano dentro e ad un certo punto fanno parte del nostro vissuto, dal momento che il nostro cervello distrattamente si dimentica di aprire una nuova cartella chiamata “libri & co.” E butta tutto in “c:\users\sminky\documents\ricordi vari” ma se ci si punge con un ago o ci si scotta mentre si stanno preparando dei biscotti al cioccolato per lo zingaro che vive su una barca sul lago, ci si rende conto che quella è la vita di qualcun altro, la fantasia di qualcun altro.
Il rischio è che tutti piantino girasoli e disegnino cuori sui parabrezza delle auto, tutti bacino al contrario come spiderman, tutti  vadano al louvres a leggere i segni nella Monna Lisa, tutte facciano le puttane sul viale zara aspettando  che Richard incapace di usare il cambio manuale, si fermi con la limousine li davanti.
Un tantino surreale direi… oltre che poco fantasioso.
Rassicurante, come una foto in bianco e nero che nasconde i difetti, ma altrettanto sterile.
Allora io preferisco una macchia casuale a forma di cuore sul letto, dopo aver fatto l’amore con il principe azzurro che ricevere un mms con le dita a forma di cuore. Impazzisco per una parola sussurrata nella notte e una mano che mi cerca svegliandomi a una lucchetto attaccato a un palo.
Lascio le finzioni e i dèjà vue a chi non ha di meglio da offrire, io scrivo le mie pagine bianche con lacrime e sangue… reali.



Smi

giovedì 29 settembre 2011

maschilismo?? Maddai??!!

Ebbene al tramonto del 2011 si pensa che l’emancipazione femminile sia ormai un dato di fatto. Ah sì? Le donne sono uguali agli uomini? Stessi diritti, stessi doveri… siamo proprio sicuri?


Ammetto che mi piace sentirmi donna, essere la parte debole della razza umana, quella da proteggere, quella da corteggiare, quella da aiutare. Non mi piace però essere considerata “segretaria” invece di “impiegata” , “sottoposta” invece di “collaboratrice”. Non mi piace quando un nano con l’ego di una montagna si sente autorizzato a urlare come un pazzo solo per affermare la sua “supremazia” che in realtà è solo un titolo di responsabile di ufficio. Quando sbuffa nel suo ufficio e fuma il sigaro a dispetto di tutte le leggi antifumo italiane, quando butta le pratiche sulla scrivania come se stesse lanciando la canna da pesca nell’adda, quando corregge qualsiasi cosa ritenga errata con la PENNA ROSSA come alle elementari, correggendo anche cose che gli si dimostrano essere corrette.

Ma che si fa in questi casi? Si cerca di parlare con l’ufficio personale, di far presente la situazione, di segnalare gli abusi di potere, e si ottiene …. Ah sì … si ottiene che vengono liquidate tutte le denuncie (compresa la violazione della password definita dall’azienda stessa strettamente personale e segreta e… toh la stessa definizione gli viene casualmente data da un certo signor garante della privacy). Succede che si da adito a questo personaggio che la sera quando va a dormire mette a ripetizione continua “una settimana da Dio” di reclamare per negligenze false … documentatamente false. Di lamentare maleducazione subita, quando invece è maleducazione gratuita da parte sua verso qualsiasi essere vivente che osi non fare l’inchino quando passa e far invece notare che alcune correzioni non sono dovute così come i modi e i toni utilizzati. Si giustificano risposte come “qui vige l’arte di arrangiarsi” quando una collaboratrice (non sottoposta, collaboratrice) chiede spiegazioni su come fare qualcosa.

A questo punto mi sorge un dubbio… ma lo schiavismo non era stato abolito anni e anni or sono? Ma l’azienda non ha il dovere di indagare e proteggere i suoi dipendenti e l’immagine della propria azienda? Ma uno deve per forza assumere un avvocato e vincere una causa a una azienda per venire ascoltato ?

Cazzo mi sono addormentata e mi sono risvegliata nel XVII secolo?

Smi

martedì 14 giugno 2011

Ghiaccio bollente.... (e poi succede che...)

E poi succede che il primo giorno di sole invece che scaldarti ad un tratto ti congeli.


Come se un guerriero seminudo e tutto tatuato discendente da una tribù di cannibali ti sparasse un proiettile di ghiaccio da una cerbottana colpendoti dritta al cuore per poi mangiarti..
E allora ti senti cadere, senza ben capire cosa è successo con quella sensazione di immobilità, incapace di pensare, di muoverti. Avete mai provato quella sensazione, quella di quando nei cartoni animati la fronte si riempie di righe nere verticali e una specie di flash si espande tutto intorno?

Ecco quel flash.. ma gelido, io l’ho sentito dentro.

Una frase, una semplice frase, un po’ brutale ma.. che mi sono cercata, mi ha riportato con i piedi… o meglio con il culo per terra. Facendomi sentire un idiota che non ha mai ben pensato esattamente a cosa stava facendo, a cosa volesse, a cosa cercasse. Forse non cercavo nulla. In realtà credo che non stavo cercando proprio nulla.

Seguivo un onda, una sensazione, un niente, seguivo e basta. E non mi ci trovavo male su quest’onda. Ma le onde arrivano a riva.. e si spengono… a volte gradualmente e a volte travolgendoti e dandoti in pasto a uno squalo… se sei fortunata… o a un cannibale, se sei nel posto sbagliato e lui ha fame…

Non so nemmeno dire quanto ci sono rimasta male… quel proiettile mi ha congelata li… tipo statua di cera, cerco di capire se sto respirando ma non ne sono neppure sicura.. congelata.

In questo momento quell’esercizio sul lasciarsi cadere e avere fiducia nelle compagne che ti prendono al volo fatto durante il team building mi verrebbe benissimo. E senza materassino sotto. Senza sbattere le ciglia. Senza stringere i denti. Ah si, sarei la regina della puntata del team building del martedì.

Eppure non è niente di eclatante. E’ un pezzetto di verità buttata li… nero su bianco. Come mai colpisca così tanto vedere qualcosa che in realtà si sa già.. è uno dei misteri della vita, come quello dei ragni che appaiono magicamente mentre faccio la doccia e che mi costringono a entrarci con un hawayanas in mano, e quello della madonna di Fatima.

Ma fa più male.

Forse un giorno smetterò di sanguinare. E Forse un giorno gli asini voleranno.

Smi

lunedì 13 giugno 2011

More than words ...

Qual è la differenza tra uno scrittore e uno “scrittore dei poveri”?

La capacità di seguire il corso della storia indipendentemente dal proprio stato d’animo. La capacità di continuare a scrivere un episodio buffo in modo divertente anche se hai il cuore a pezzi e vorresti scrivere una lacrimevole pagina di diario. Oppure di descrivere in modo commovente la perdita del migliore amico della protagonista mentre sei euforica perché hai ricevuto un messaggio che ti fa sussultare il cuore e vedi tutto rosa e con un sorriso a 52 denti stampato in faccia.

Io non lo so fare.

Se sono a pezzi dentro, dalle mie dita escono solo piccoli rimasugli del mio cuore che si sbriciola e punti aperti delle suture delle mie cicatrici, il tutto bagnato da lacrime q.b , un pizzico di sale e un po’ di prezzemolo tritato a scrittura ultimata.

Così la storia di Emily, che alla fine ha o avrà, spero, una specie di senso logico e di linea temporale, è stata scritta saltellando da un capitolo all’altro, da una parte di storia all’altra a seconda dell’umore della sua creatrice, della sua vita oscillante tra altissimi e bassissimi, della quantità di spritz ingurgitati la sera prima o del risultato della partita della settimana, delle lacrime versate sul cuscino che ormai credo sia più umido dell’hammam alle terme di monticello, di un messaggio inaspettato ricevuto che scalda il cuore più velocemente di quanto si scaldi la caldaia del ferro da stiro, della quantità di ore dormite durante la notte.

La cosa buffa è che nonostante tutto non credo che sarò mai capace di scrivere escludendo i miei sentimenti. Quindi al diavolo quel metodo tanto predicato al liceo per scrivere i temi, che prevedeva uno schema preliminare composto da introduzione, e via i suoi 3-4 punti salienti, svolgimento.. con tutti i suoi punti necessari e parte conclusiva.

Io prendo un ascensore e vado su e giù per la mia storia, a volte chiudendo gli occhi e schiacciando un tasto dell’ascensore a caso, a volte usando le scale per non sentire la sensazione del vuoto allo stomaco.

Forse…

Forse non è così male essere uno scrittore di serie b … o serie c… o magari anche di prima divisione.

Forse quello che conta è esprimere qualcosa che qualcuno possa capire, o forse qualcosa che aiuti te stesso a far uscire quello che hai dentro e che ti fa male e ti brucia così tanto che ti consumerebbe, o che è così grande e scoppiettante che non puoi contenere.

Forse…

Forse non riesco a smettere di scrivere.

Smi

giovedì 26 maggio 2011

Hey…. Ma quel borsone ?

Lo ammetto sono nata disordinata e mi ci trovo anche bene, nel mio casino trovo le mie cose.. a volte.. e se non le trovo si vede che era destino… eppure a volte riesco anche a scegliere di esserlo… cioè mi ci impegno proprio ..

Come quando torno da una bella vacanza, o un bel torneo … o un bel weekend…. O qualcosa del genere. .. e ti sembra che disfando completamente la valigia, svanisca un po’ il ricordo… come se richiudendo la cerniera qualche piccola parte di quello che hai vissuto rimanga li dentro, mentre se la lasci aperta e con dentro ancora qualcosa che ti può servire e per cui dovrai riaprirla, magari non troppo tempo dopo.. beh.. quello che hai vissuto non si chiuda del tutto.

Certo… il rischio è che a un certo punto la valigia prenda a camminare da sola… ma è un rischio che amo correre..

E da domenica l’ho già aperta almeno una decina di volte… prima ci ho trovato una canzone da urlare con un telecomando in mano usandolo come microfono, poi uno smalto, messo in macchina a cusano milanino aspettando le altre e facendo letteralmente la sauna. La terza volta ci ho trovato del thè con la vodka… imbevibile … e subito dopo 5+5+5 spritz con un solo scontrino … martedì ci ho trovato una richiesta di amicizia e un po’ più tardi.. un livido che continuo a sfiorare con le dita, sorridendo … ieri mattina ci ho trovato della sabbia, del borotalco e un asciugamano… ah no, quello è stato perso…. E prima di addormentarmi sono andata a prendere il tuo viso. Nel sonno mi è sembrato di sentire delle risate uscire da li dentro… e stamattina mi ha svegliato l’odore di cozze (.. impegnativo come risveglio effettivamente)..

Ora sto per chiudere gli occhi, distrutta e un po’ pensierosa, sola e malinconica, con la mia borsa aperta… che mi regali stasera cara amica...

Smi

lunedì 18 aprile 2011

??? ma...??? e tu ?????

Non molto tempo fa ho fatto un colloquio per un lavoro in un agenzia di quelle che si occupano di selezione. A parte il delirio per arrivarci a Milano coi mezzi, e grazie al fantastico programmino dell’iphone sono alla fine arrivata davanti al campanello giusto..


20 minuti di attesa, mezz’ora di test con domande generiche per valutare la preparazione e poi… poi mi chiede: Tu ti consideri ottimista o pessimista?
Di getto ho risposto “ottimista!!” un po’ anche perché dire pessimista quando ti presenti per un colloqui non è mai una buona idea..
Poi però finito il test sono uscita e mentre vagavo tra i mille pedoni, i tram e le M di Metro che chissà perché mi fanno sempre e solo pensare al Mcdonald’s mi sono ritrovata a pensarci.

Ottimista…

Sono quelle domande le cui risposte non sono mai del tutto vere o del tutto false. Oppure le cui risposte vere non si possono dire perché le persone poi non ci crederebbero e ti farebbero le menate.
Come chiedere : sei vivo o morto? La risposta sembra ovvia: sono vivo, se no mica ti risponderei.. eppure.. io di morti ne conosco un sacco… i morti in piedi, i morti di fame, i morti di figa…. Voi no?
Eppure uno di loro non ti dirà mai: si io sono un morto… un morto di fame.. ma vah.. la risposta che esce dalle labbra è sempre : VIVO..
Compro un biglietto, salgo sulla metro e mi tengo stretta a un palo, portandomi la borsetta davanti in modo da poterla sempre vedere e continuo a pensarci…
E se mi avesse chiesto “ti ritieni estroversa o timida?” io avrei detto timida.. poi però qualcuno sarebbe entrato dalla porta ridendo e urlando: Tuuu??? Ma che cazzo dici? E via un coro di risate come nei vecchi telefilm americani con pubblico in sala… allora avrei risposto : estroversa.. mentendo.
Perché non lo sono. Sono espansiva. Non estroversa. Sono di compagnia, non estroversa. Me la so cavare da sola in mezzo a una città sconosciuta, ma continuo comunque a essere timida.
Perché uno quando risponde a queste domande si deve sentire condizionato da quello che la gente pensa di lui?.. ehm.. di lei in questo caso? .. perché uno non può liberamente dire quello ceh è, che pensa, che sente senza poi essere sommerso da un coro di “che cazzo dici” “ma va oh” e risate comprensive di spintoni… e quindi poi sorridere e dire ok dai avete ragione..

Non avete ragione per niente…

Potrei essere pessimista in realtà.. cioè.. se mando un messaggio poi sto col tel in mano ad aspettare al risposta e non riesco a fare a meno di immaginarmi quale potrebbe essere… poi mi dico.. ecco… hai pensato che sarebbe così quindi non ti risponderà, o ti risponderà il contrario… e fisso il telefono…
Ecco non risponde… ecco non dovevi scrivere…. E via per delle ore… e per milioni di altre cose…
Ecco stasera non ho messo le calze rosa e quindi non gioco.. ecco una volta che esco io lui non c’è…
Ufff…….. ma quindi?

Scendo alla mia fermata, risalgo andando nella direzione opposta, salgo le scale, vado dritta per 5 metri, a tezenis giro a destra, suono il campanello. Mi aprono automaticamente, rientro nello studio e aspetto i soliti 20 minuti… finchè appare l’esaminatore di prima :

“scusi ma lei …?”

“Sì… mi rifaccia la domanda di prima .."
"..." "Lei è pessimista o ottimista?"
"Sognatrice... vale? "

Smi

martedì 22 marzo 2011

A spasso qua e là, pensando a cosa chi lo sa...

E poi mi ritrovo a camminare per il centro storico del paese che momentaneamente mi ospita maledicendomi per essere uscita di casa solo col telefono in mano e le chiavi in tasca, senza un pretesto per passeggiare da sola e poi tornare indietro e essere giudicata una cretina dagli ubriaconi fuori dai bar.. ma poi… me ne frega di cosa pensano??
Però mi sento un po’ patetica… o forse solo un po’ sola, io e il mio iphone in mano che in casa non prende, così passeggio per lui, per fargli avere un po’ di linea e chiacchierare per messaggi. E’ patetico uscire di casa per far prendere la linea all’iphone? Beh io credo di no, è un po’ come portare a passeggio un bimbo in macchina per farlo addormentare, o portare fuori il cane a fare la pipì.. io porto fuori l’iphone a prendere la linea..

Ok sono patetica.

Però qui c’è un bar molto carino, con le candeline sui tavoli e un tavolo da biliardo nel retro della sala, davanti alla finestra.. un tavolo da biliardo… sorrido … adoravo giocare a biliardo nella mia incapacità assoluta di giocare decentemente in quel piano interrato della school of english a Westgate on sea, in perenne sfida con gli inglesi indigeni che ci facevano compagnia la sera, e che qualche anno dopo mi hanno ospitata da sola, e cambiata così tanto che a mala pena ricordo com’ero prima di arrivare lì.
Una canzone riecheggia nella mia mente.. un mix più che altro.. tra i wet wet wet e gli ub40… e odore di canne soffiate nelle mie labbra per cercare invano di insegnarmi a fumare… tentativo miseramente fallito, ma mi piaceva da morire l’impegno che ci mettevano e le spiegazioni su come aspirare in un inglese che vagamente capivo …
Ma continuo a camminare persa nei miei carissimi ricordi pensando che un giretto in quel bar lo vorrei proprio fare .. ma non da sola…. Non so bene perché mi vedo da fuori mentre passeggio sul porfido freddo ma non freddissimo essendo ormai primavera da ben due giorni, con l’iphone sempre in mano centellinando le operazioni dato che… tanto per cambiare la batteria è praticamente scarica.

Mi accorgo di sorridere, anzi mi vedo sorridere.. chissà a cosa sto pensando e su cosa sto fantasticando… dovrei saperlo, trattandosi di me.. ma mi piace fingere di non ascoltare i miei pensieri perché ho sempre paura che se li penso prima, se li immagino visualizzandoli talmente bene che mi sembrano reali… poi non si avverano.
E’ una sorta di selezione naturale: se una cosa l’hai già vissuta nella tua testa perché si dovrebbe avverare? Solo che i pensieri a volte non si riescono a fermare.. né quelli belli, né quelli brutti..nè quelli interessanti e curiosi…. Quindi è un bel casino fingere di non sentirli. D’istinto mi porto le mani alle orecchie e facendo dei versi fingo di non ascoltarli…

Oh Dio.. dimmi che ho solo immaginato di farlo e non l’ho fatto davvero mentre cammino da sola in mezzo al paese…. …. Ma.. e questo suono che è?... guardo l’iphone e mi accorgo che si è spento….. e allora che ci sto a fare da sola a tentare di capire se il cinese fa anche da asporto e se l’osteria-enoteca è carina oppure sfigata con il freddino delle 9 meno 10?

Vai a casa va, disperazione…

Smi

martedì 8 febbraio 2011

E poi succede sempre così ..

Stare a casa ammalati è sempre un rischio...
finisce che vorresti fare il milione di cose che non riesci mai a fare quando sei in ufficio ma non puoi perchè stai male e perchè non puoi uscire, allora ti guardi in giro.. vedi la montagna di vestiti accatastata sul calorifero, stirata, solo da mettere nell'armadio, la scatola dei calzini da rimettere insieme, il pavimento, la polvere, le tende ... naaa le tende no, gli scontrini e le fatture per il 730 da sistemare... poi ti giri dall'altra parte, accendi il pc e apri Fb.... e un oretta se ne va....
poi ti decidi a uscire dal letto... antibiotico, fazzoletti e accenti la tv...
e dopo aver fatto passare tutti e 999 i canali di sky e aver trovato solo puntate dei simpson,fururama e american dad già viste (ma i griffin??), la signora fletcher, dawson creek (ma che ci faceva lucas in quel telefilm..mica me lo ricordavo...) e film in bianco e nero, schiacci il pulsantino di mysky e guardi cosa hai registrato negli ultimi 6 mesi...
glee - già visto ieri
csi - già visto ieri
avatar . mmm troppo impegnativo
l'era glaciale 3 - mmmm
i love shopping - mmm
l'uomo che fissava le capre - naaaa
... ffffffff
indecisione totale,.... un visto e stra visto cartone che però mi fa ridere e intanto posso fare altre cose, oppure una commedia divertente con un lieto fine in cui l'amore trionfa, fuochi d'artificio, e vissero tutti felici e contenti? ..
non so perchè ma le commedie di questo tipo, che prima guardavo e riguardavo e adoravo, e piangevo come una fontana ma riguardavo mille volte (vedi "nessuno può mettere Baby in un angolo") non riesco più a guardarle..
cioè, da bravo essere umano di sesso femminile amo le commedie, le storie d'amore e i lieto fine, ma ... ma già non sono tanto coi piedi per terra di mio, vedere tutti sti casini che finiscono sempre con un bacio sotto il vischio o a 100 metri sotto il livello del mare.. mi mette tristezza...
li finisce tutto bene, come nei sogni ad occhi aperti, e invece quando di squoti e la nebbia svanisce da davanti ai tuoi occhi... le cose non sono mai così.. ma proprio mai...
o lei all'inizio è una sfigata pure bruttina e lui un figo pazzesco e poi lei diventa strafiga e lui si innamora (in realtà lei si toglie gli occhiali e si fa le sopraciglia... ) .. oppure son fighi tutti e due ma ci sono degli impedimenti (lei non  è una cheerleader oppure lui non è ricco, cose serie insomma) e poi arriva la fata madrina e sistema tutto...
al che tu come sempre ci credi e ti commuovi e piangi conme una fontana e per una settimana cerchi sotto il letto dove cavolo è la tua fata madrina....
io sotto il letto ci ho guardato per 34 anni... ma la mia fata madrina mi sa che ha cambiato residenza....
ok guardiamo l'era glaciale 3...
...
Smi

domenica 6 febbraio 2011

True .... or not true

Una volta ho fatto un test: "Siete una persona coi piedi per terra o con la testa tra le nuvole?", inutile dire che per leggere il risultato ho dovuto prendere un aereo, per passare sopra quelle nuvole..
Certo non avevo bisogno di fare quel test per accorgermene, mi bastava contare le volte che mi sono distratta poco prima della mia uscita in superstrada finendo a fare inversione all'agip con rischio ritiro della patente; quelle in cui tornando dagli allenamenti sono rimasta seduta in macchina 5 minuti in più al caldino per finire un sogno ad occhi aperti che al gelo esterno dell'inverno si sarebbe bloccato senza il finale che volevo; quelle in cui dopo tante aspettative, tutte create dalla mia mente, sono finita con la testa sotto il cuscino, a piangere perchè la vita reale è sempre così diversa...
Però se te lo dice un test dici : "ah sì com'è vero", se non te lo dice nessuno ne sei vagamente consapevole, punto.
Fatto sta che ieri sera mentre andavo verso Crema e la stupenda giornata pre-primaverile (finalmenteeeeeeeeeeeeeeee) stava per spegnersi dietro il ponte del cavalcavia in quel rosso giallastro che ti abbaglia e ti rapisce, ho notato che qualche metro più in alto ... beh metro no... diciamo milioni di km che sembravano metri, si vedeva già la luna.
E che c'è di strano in tutto questo? Nulla dieri... se non fosse che dispersa nei miei pensieri ad un certo punto mi sono resa conto che stavo pensando: ma è la luna.. o è il sorriso dello stregatto?
Chissà da dove mi è venuta questa associazione? eppure continuavo a fissarla , ovviamente dimenticandomi totalmente del fatto che ero in macchina e stavo guidando...
Come sempre accade in quell'esatto omento la radio ha deciso di passare una canzone adatta : .. la notte...  (avete mai notato che a seconda dell'umore in cui siete quando accendere la radio c'è sempre una canzone.." tema"? porca miseria a volte quando sono confusa la accendo proprio per capire qual'è il mio umore in quel momento..) e mentre urlavo a squarciagola: ..
Ma ti abbraccia e ti difende se l'ascolti...
dimenticandomi ovviamente di uscire verso cremona, pensavo a cosa volesse lo stregatto da me e da cosa dipendesse quello spicchio strano di luna, a forma di sogghigno....
L'ho capito alcune ore dopo, alla fine di una partita pessima e deludente, vista da spettatrice con tanta amarezza e rabbia da voler sfogare urlando .. ma realmente sfogata poi saltellando 50 km più in là, in quell'affollato e familiare locale monzese con un long island in mano e con un sorriso stampato in viso...
vero?
chiedetelo allo stregatto..

Smi

giovedì 6 gennaio 2011

Ti seguo ogni notte ...

Ho aperto la copertina azzurra e argentata con un po’ di timore.. è sempre pericoloso leggere il libro precedente di uno che ti è piaciuto molto.. nella sua semplicità di libro “da relax” mi sono ritrovata nel mondo di Roger e Rosita, degli amici d’infanzia e quelli nuovi, dei casi della vita, della scelta tra cose semplici e cose complicate… e in uno splendido loft, con vista mondo.

Roger per me aveva il volto di una amico giornalista del “Corsivo”, ad Aosta, un po’ per il petto compatto, un po’ per il suo secondo lavoro di giornalista per una radio minore, e forse per questo mi ci sono affezionata parecchio.

Rosita invece era una e tutte le mie compagne di squadra under… under 18, o under 16 , presenti e passate, con l loro modo fantastico di vedere la vita e di vivere le tragedie quotidiane di brufoli e capelli (in realtà quelle le vivo ancora anche io a 34 anni..) e l’ansia e l’importanza dei sms. Incredibile come Luca si è calato in quel mondo a parte fatto di “Strabbello”, di “lo mollo, no lo amo, no lo mollo”, di “Oddio mi ha guardata adesso muoio”, di squilli e di musica sentita in due con un auricolare a testa.

In tutto questo la favola… della bella fioraia fuori età e del ragazzo in carriera che in fondo è sempre il solito bravo ragazzo di provincia..ups..del girotondo, che si monta la testa quanto basta ma rimane anche un po’ coi piedi per terra… e si innamora… di quella giusta.

Ciò nonostante ammetto che a tratti facevo il tifo per la misteriosa Stella… e non ho capito se era felice della vita che si era scelta o se avrebbe preferito la follia e l’avventura… ma proprio per questo lei rimane Stella..

Tutto questo condito da un profumo speziato ed orientale, un parroco come il mio, ripreso dai vecchi paesani per aver festeggiato il suo compleanno in discoteca, un parroco di quelli che ce ne vorrebbero mille insomma, personaggi che potrebbero essere i miei vicini di casa, beh… tranne Morgana.. e un atmosfera in cui tutto sembra così complicato ma anche così semplice, da farti sorridere e a volte squotere la testa…

L’ho bevuto…

Ora ho tutta la tua bibliografia nel mio bagaglio… attendo quello nuovo con una certa impazienza..

Smi

martedì 4 gennaio 2011

.. Tu ... lassù ..

.. e poi parcheggio, davanti a quel cancello semiaperto con una croce sopra, mi faccio forza ed entro nel vialetto. E' così tanto che non entro eppure è tutto così familiare.. come se l'ultima volta fosse stata solo ieri.
In realtà faccio confusione ricordo solo il bianco, i sassolini per terra e una rana che saltella sui miei piedi, mentre qualcuno parla in sottofondo qualcuno prega e qualcuni piange... io.. sono le mie di lacrine che sento cadere tra i sassi bianchi.
Vado a sinistra perchè so che sei lì, anche se non ricordo esattamente dove... cammino lentamente e guardo tutte le foto, cercando il tuo viso... il tuo sorriso... ed eccolo li, Fabio Michelangelo.. come le tartarughe ninja.. sorrido ricordando quandi mi hai buttato vestita sotto la doccia perchè non smettevo di ridere e di prenderti in giro, la mia tartaruga ninja...
Mi avvicino e ti tocco... e sento freddo.... un freddo congelante che passa dalle mie dita e attraverso le vene arriva dritto al mio cuore.
Mi stacco d'istinto e mi siedo li, di fronte a te per terra guardandoti e parlandoti... o almeno così mi sembra, anche se non credo che esca alcun suono dalle mie labbra.
Raccolgo le gambre perchè sento freddo e appoggio la testa all'indietro alla colonna bianca, guardo i tuoi fiori e la mia rosa rossa... rossa come me... la infilo insieme al mazzo di rose bianche e pungitopo che c'è a destra della tua foto, mi risiedo e la guardo.... è la più alta sai?
Sorrido....
Ti devi sempre distinguere tu eh?
Sento freddo sulle gambe e mi accorgo che sono le mie lacrime...
Rido e Piango, senza accorgermi di quando e come passo da una cosa all'altra, guardando il tuo sorriso e il tuo sguardo... impazzendo dalla voglia di abbracciarti forte, di sentire il tuo odore, il tuo calore.. e senza nemmeno rendermene conto sono li in piedi e ti accarezzo....
l'ultima volta che ti ho toccato eri come ora... gelido... immobile... e ti guardo immaginando un inflessione delle labbra, un lampo nel tuo sguardo... ma è solo una foto... solo una foto.
Ti accarezzo di nuovo
Ti bacio
Ti dico quello che avrei dovuto dirti molto tempo fa ma che non è mai uscito dalle mie labbra..
Mi manchi Grande uomo
Mi manchi terribilmente

La tua grande Sminky