martedì 22 marzo 2011

A spasso qua e là, pensando a cosa chi lo sa...

E poi mi ritrovo a camminare per il centro storico del paese che momentaneamente mi ospita maledicendomi per essere uscita di casa solo col telefono in mano e le chiavi in tasca, senza un pretesto per passeggiare da sola e poi tornare indietro e essere giudicata una cretina dagli ubriaconi fuori dai bar.. ma poi… me ne frega di cosa pensano??
Però mi sento un po’ patetica… o forse solo un po’ sola, io e il mio iphone in mano che in casa non prende, così passeggio per lui, per fargli avere un po’ di linea e chiacchierare per messaggi. E’ patetico uscire di casa per far prendere la linea all’iphone? Beh io credo di no, è un po’ come portare a passeggio un bimbo in macchina per farlo addormentare, o portare fuori il cane a fare la pipì.. io porto fuori l’iphone a prendere la linea..

Ok sono patetica.

Però qui c’è un bar molto carino, con le candeline sui tavoli e un tavolo da biliardo nel retro della sala, davanti alla finestra.. un tavolo da biliardo… sorrido … adoravo giocare a biliardo nella mia incapacità assoluta di giocare decentemente in quel piano interrato della school of english a Westgate on sea, in perenne sfida con gli inglesi indigeni che ci facevano compagnia la sera, e che qualche anno dopo mi hanno ospitata da sola, e cambiata così tanto che a mala pena ricordo com’ero prima di arrivare lì.
Una canzone riecheggia nella mia mente.. un mix più che altro.. tra i wet wet wet e gli ub40… e odore di canne soffiate nelle mie labbra per cercare invano di insegnarmi a fumare… tentativo miseramente fallito, ma mi piaceva da morire l’impegno che ci mettevano e le spiegazioni su come aspirare in un inglese che vagamente capivo …
Ma continuo a camminare persa nei miei carissimi ricordi pensando che un giretto in quel bar lo vorrei proprio fare .. ma non da sola…. Non so bene perché mi vedo da fuori mentre passeggio sul porfido freddo ma non freddissimo essendo ormai primavera da ben due giorni, con l’iphone sempre in mano centellinando le operazioni dato che… tanto per cambiare la batteria è praticamente scarica.

Mi accorgo di sorridere, anzi mi vedo sorridere.. chissà a cosa sto pensando e su cosa sto fantasticando… dovrei saperlo, trattandosi di me.. ma mi piace fingere di non ascoltare i miei pensieri perché ho sempre paura che se li penso prima, se li immagino visualizzandoli talmente bene che mi sembrano reali… poi non si avverano.
E’ una sorta di selezione naturale: se una cosa l’hai già vissuta nella tua testa perché si dovrebbe avverare? Solo che i pensieri a volte non si riescono a fermare.. né quelli belli, né quelli brutti..nè quelli interessanti e curiosi…. Quindi è un bel casino fingere di non sentirli. D’istinto mi porto le mani alle orecchie e facendo dei versi fingo di non ascoltarli…

Oh Dio.. dimmi che ho solo immaginato di farlo e non l’ho fatto davvero mentre cammino da sola in mezzo al paese…. …. Ma.. e questo suono che è?... guardo l’iphone e mi accorgo che si è spento….. e allora che ci sto a fare da sola a tentare di capire se il cinese fa anche da asporto e se l’osteria-enoteca è carina oppure sfigata con il freddino delle 9 meno 10?

Vai a casa va, disperazione…

Smi