giovedì 26 novembre 2009

Die Verwandlung von Kafka und Ich ....


Stamattina un’amica mi ha sgridato, perché ieri nel mio post ero un po’ cupa e triste e non brillante e spiritosa come al solito.
Vero, verissimo.
E mentre leggo la sua mail mi giro e guardo fuori dalla finestra eccolo lì… il giallo, l’arancione di questo tardo autunno già un po’ inverno non tristissimo, solo… autunno… ma il tutto avvolto dalla nebbia e dalla pungente “november rain” che condisce il tutto, mescolare e il piatto è servito…
Malinconia allo stato puro… con un pizzico di tristezza e una goccia di lacrime.. q.b. insomma.
Come si fa ad essere di un altro umore? A scrivere pagine divertenti di un libro lasciato a metà, a ridere, sorridere e prendersi un po’ in giro quando si è intrappolati in una pagina grigia? Busso ma nessuno mi fa uscire da questa pagina, dov’è il mio disegnatore? Sei andato in pausa caffè? Mi cambi lo scenario, il colore, il tratto, qualsiasi cosa???? Oh tu, staccati da quella macchinetta e vieni qui!!!!!!!!!
Forse, in puro stile Kafkiano, una mattina senza accorgermene mi sono svegliate ed ero una medusa di quelle trasparenti (decisamente meglio che svegliassi scarafaggio, tra l’altro… ) che assorbono le cose e ne diventano parte, quelle che quando mangiano qualcosa glie lo vedi che passa, come nei cartoni animati sul corpo umano…
Quindi se sto a letto, divento una coperta, se mi alzo ed esco divento nebbia. Poi prova a lavarla via la nebbia!! È peggio del rossetto+caffè+terra+pomodoro insieme. Non c’è candeggina, sbiancante, amuchina, foglietto acchiappa nebbia che tenga, esco dalla lavatrice sempre con lo stesso grigio… no magari proprio uguale no, a volte cambia tonalità ma…sempre grigio è…solo più.. retinato ecco.
Forse potrei provare con la coloreria….

Smi-medusa

lunedì 23 novembre 2009

Si sta come d'autuno..... sugli alberi le foglie.....


Stamattina mi sono distratta un attimo mentre scrivevo una lunga mail in ufficio, ovviamente non di lavoro.. mi sono distratta e ho guardato fuori dalla finestra il bel cielo azzurro, schiarito ma non scaldato dal freddo sole di novembre, e la pianta a 4 metri da me che troneggia sui verdi pini in lontananza, col suo bel color giallo autunno.
Poi un soffio di vento e milioni di foglie hanno iniziato a cadere, ballando nel turbinio dei giochi creati dal vento, in quest’angolo di collina, tra la grossa costruzione della nostra azienda e le villette dei paesanotti.
Sono rapita da quest’immagine, non riesco a distogliere lo sguardo. Cessa il vento e si ferma la caduta… trattengo il fiato quasi senza accorgermene e un secondo dopo ecco che riprende, e le foglie ricominciano a cadere, sembra un domino di quelli che si trovano su youtube, dall’alto le foglie iniziano a cadere e man mano che scendono incontrano e staccano altre foglie e tutte trasportate dal vento vanno verso il basso, allargandosi e riempiendo la strada.
Mi vedo camminare li in mezzo, con sciarpa e cappello come in un manga giapponese, mentre le foglie mi ballano attorno e il freddo mi taglia il viso, persa nei miei pensieri tristi e mentre cerco di camminare senza barcollare nel vento autunnale, in un insieme di splendidi colori che però lasciano un amaro senso di freddo sul finale.
Suona il telefono e stacco un attimo lo sguardo, e il pensiero dal mio amico giallognolo, ma mentre parlo mi accorgo di essermi girata di nuovo. Provo a scegliere una foglia e seguirla nel suo viaggio verso il terreno, l’asfalto, forse verso il vetro della mia auto, ma la perdo, si nasconde, si confonde, forse l’ho ritrovata ma ecco un mulinello e allora insegue un'altra foglia e ci si appiccica. Impossibile dire se è la stessa che ho visto staccarsi da là sopra. Impossibile dire dove sia caduta.
Chissà cosa si prova a essere una foglia. A volte è piacevole venire trasportati, a volte è piacevole essere senza pensieri e non poter scegliere dove andare, venire solamente trasportati dal vento, sapere di essere inerti e in balia degli eventi. Ma forse quella foglia aveva dei sogni, aveva dei desideri, forse ha pianto tante volte e chiesto a dio di poter avere delle braccia, x scegliere la sua direzione e non farsi solo trasportare, per poter scegliere dove cadere.
Forse….

Smi