
Stamattina mi sono distratta un attimo mentre scrivevo una lunga mail in ufficio, ovviamente non di lavoro.. mi sono distratta e ho guardato fuori dalla finestra il bel cielo azzurro, schiarito ma non scaldato dal freddo sole di novembre, e la pianta a 4 metri da me che troneggia sui verdi pini in lontananza, col suo bel color giallo autunno.
Poi un soffio di vento e milioni di foglie hanno iniziato a cadere, ballando nel turbinio dei giochi creati dal vento, in quest’angolo di collina, tra la grossa costruzione della nostra azienda e le villette dei paesanotti.
Sono rapita da quest’immagine, non riesco a distogliere lo sguardo. Cessa il vento e si ferma la caduta… trattengo il fiato quasi senza accorgermene e un secondo dopo ecco che riprende, e le foglie ricominciano a cadere, sembra un domino di quelli che si trovano su youtube, dall’alto le foglie iniziano a cadere e man mano che scendono incontrano e staccano altre foglie e tutte trasportate dal vento vanno verso il basso, allargandosi e riempiendo la strada.
Mi vedo camminare li in mezzo, con sciarpa e cappello come in un manga giapponese, mentre le foglie mi ballano attorno e il freddo mi taglia il viso, persa nei miei pensieri tristi e mentre cerco di camminare senza barcollare nel vento autunnale, in un insieme di splendidi colori che però lasciano un amaro senso di freddo sul finale.
Suona il telefono e stacco un attimo lo sguardo, e il pensiero dal mio amico giallognolo, ma mentre parlo mi accorgo di essermi girata di nuovo. Provo a scegliere una foglia e seguirla nel suo viaggio verso il terreno, l’asfalto, forse verso il vetro della mia auto, ma la perdo, si nasconde, si confonde, forse l’ho ritrovata ma ecco un mulinello e allora insegue un'altra foglia e ci si appiccica. Impossibile dire se è la stessa che ho visto staccarsi da là sopra. Impossibile dire dove sia caduta.
Chissà cosa si prova a essere una foglia. A volte è piacevole venire trasportati, a volte è piacevole essere senza pensieri e non poter scegliere dove andare, venire solamente trasportati dal vento, sapere di essere inerti e in balia degli eventi. Ma forse quella foglia aveva dei sogni, aveva dei desideri, forse ha pianto tante volte e chiesto a dio di poter avere delle braccia, x scegliere la sua direzione e non farsi solo trasportare, per poter scegliere dove cadere.
Forse….
Smi
Poi un soffio di vento e milioni di foglie hanno iniziato a cadere, ballando nel turbinio dei giochi creati dal vento, in quest’angolo di collina, tra la grossa costruzione della nostra azienda e le villette dei paesanotti.
Sono rapita da quest’immagine, non riesco a distogliere lo sguardo. Cessa il vento e si ferma la caduta… trattengo il fiato quasi senza accorgermene e un secondo dopo ecco che riprende, e le foglie ricominciano a cadere, sembra un domino di quelli che si trovano su youtube, dall’alto le foglie iniziano a cadere e man mano che scendono incontrano e staccano altre foglie e tutte trasportate dal vento vanno verso il basso, allargandosi e riempiendo la strada.
Mi vedo camminare li in mezzo, con sciarpa e cappello come in un manga giapponese, mentre le foglie mi ballano attorno e il freddo mi taglia il viso, persa nei miei pensieri tristi e mentre cerco di camminare senza barcollare nel vento autunnale, in un insieme di splendidi colori che però lasciano un amaro senso di freddo sul finale.
Suona il telefono e stacco un attimo lo sguardo, e il pensiero dal mio amico giallognolo, ma mentre parlo mi accorgo di essermi girata di nuovo. Provo a scegliere una foglia e seguirla nel suo viaggio verso il terreno, l’asfalto, forse verso il vetro della mia auto, ma la perdo, si nasconde, si confonde, forse l’ho ritrovata ma ecco un mulinello e allora insegue un'altra foglia e ci si appiccica. Impossibile dire se è la stessa che ho visto staccarsi da là sopra. Impossibile dire dove sia caduta.
Chissà cosa si prova a essere una foglia. A volte è piacevole venire trasportati, a volte è piacevole essere senza pensieri e non poter scegliere dove andare, venire solamente trasportati dal vento, sapere di essere inerti e in balia degli eventi. Ma forse quella foglia aveva dei sogni, aveva dei desideri, forse ha pianto tante volte e chiesto a dio di poter avere delle braccia, x scegliere la sua direzione e non farsi solo trasportare, per poter scegliere dove cadere.
Forse….
Smi
...forse non è che siamo tanto diversi dalle foglie. Solo che loro sono più intelligenti. Non pensano.
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