venerdì 2 luglio 2010

Emily cammina ....


A volte Emily ha l’impressione che qualcosa sia andato male nel momento della sua reincarnazione. Non era scritto da nessuna parte che lei doveva essere una persona, un umana. C’è stato sicuramente uno scambio, un operatore distratto, un nome scritto male, un angelo innamorato che pensava ad organizzare la serata con la fidanzata e l’ha fatta mettere nella fila sbagliata.

Si è sempre immaginata il momento dell’incarnazione dell’anima in un corpo come il colorado boat a gardaland. La lunga fila, la scelta del “tronco”, la sbarra di sicurezza, il fischio e la partenza … e poi il buio… la luce accecante, il sorriso.

Emily è salita sul tronco sbagliato. Non ci sono altre spiegazioni.
Un gatto… sicuramente doveva far parte del mondo animale ma un gatto… era la sua destinazione più probabile. E’ inspiegabile che i gatti la adorino, che lei adori loro, e che quando ha qualcosa che non va loro lo capiscano e la coccolino. E’ una di loro. Lo è da prima di nascere. Lo è dalla sua vita precedente.

Lei non è come le altre ragazze. Leì è più intelligente, più intuitiva, è guidata dall’istinto. Un istinto che le dice quando qualcosa non quadra, quando le persone le mentono o le dicono delle mezze verità. Lei lo sente annusando l’aria quando arriva un temporale e si alza dal letto per mettere al riparo i suoi girasoli. Se ti vuole bene ti abbraccia forte quando sente che ne hai bisogno. E lei lo sente. Cammina per la strada pensando a una cosa e di colpo viene come fulminata, come nei cartoni animati, da una consapevolezza di aver trovato la risposta a quella domanda, la spiegazione… e chissà come mai è sempre quella corretta.

Forse l’hanno messa nella fila delle persone perché, al contrario degli animali a qualche problema di udito… in macchina è una di quelle che quando passano ti viene da urlare “Ho capito che hai la radio!!! Ma abbassa!!!” ma non perché è tamarra, perché i suoni e i rumori sotto un certo decibel non li sente….e poi non ci vede… cioè ci vede, ma con le lenti.. dicono troppo studio, ma è più probabile troppa lettura o troppi esperimenti per schiarirsi gli occhi stando a fissare il sole il più possibile, perché gli occhi marroni non le piacciono.

Adesso cammina avanti e indietro per il corridoio, con la scusa di andare in bagno perché… beh.. l’aria condizionata fa questo effetto, per nascondere le lacrime che appena si distrae le scivolano fuori dagli occhi, per ricacciarle dentro sfruttando l’aria che le viene addosso mentre cammina, sperando che si asciughino, che nessuno le veda. Emily è pensierosa, Emily spesso si sente sola.

Poi si risveglia dai suoi pensieri, si concentra.. sente qualcosa, qualcosa di familiare.. è il suono del suo telefonino che ha lasciato sulla scrivania in ufficio… forse è lui… forse… forse non la metterà davvero in un cassetto, come le aveva promesso tempo fa…

Smi

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