
Stamattina mi sono svegliata con questo dilemma in testa :
ma oggi, in quest’era tecnologicamente avanzatissima dove non si può vivere senza i-pod, i-phone, facebook, msn, skype e via dicendo…. sarà ancora vero che lontano dagli occhi…..
-Ma la mattina non hai altro a cui pensare?- direte voi….
Effettivamente non avete tutti i torti, ma stamattina è così, e finche non trovo una conclusione, logica o illogica non ha alcuna importanza, questa domanda mi continuerà a ronzare nella testa, tra il cervello e il cervelletto, dopo la rotonda sempre dritto, poi girare a destra verso le meningi, secondo semaforo a sinistra e via, siamo al punto di partenza e si continua a girare in tondo, come quando il navigatore si fissa che devi per forza fare quella strada anche se è un senso unico… nell’altro senso.
Ebbene, dopo essere stata in fissa per 15 minuti con la testa appoggiata sulla mano sinistra, quando ormai le lenti oltre ad essersi incollate agli occhi si sono anche seccate e hanno tutto il contorno arricciato, ho trovato la mia conclusione.
Sì. Però No.
Profonda vero? Ne è valsa la pena rubare 15 minuti al lavoro per giungere a una conclusione di cotale livello…ahhh sisisisi.
In realtà le distanze oggi non sono più assolutamente un limite, non si va più neanche in bagno senza il telefonino (il nuovo samsung touch screen ha infatti inserito l’applicazione: carta igienica umidificata), sei out se non hai msn e almeno una volta al mese accendi la web cam mentre chatti, i sms ormai si scrivono da soli perché appena digiti la lettera A sulla tastiera del telefono, lui sa già cosa vuoi scrivere e a chi, e le compagnie telefoniche fanno a gara a chi raggiunge prima i 1.500 sms al minuto, ogni minuto. Facebook ti permette di ritrovare persino i compagni dell’asilo e di vedere attraverso le foto e le info personali cosa esattamente hanno fatto nei 25 anni in cui non vi siete visti. Come si fa ad essere lontani?
Eppure, per chi, come me, ha costantemente bisogno del contatto fisico, del calore umano, a volte ci si sente lontani comunque. Quindi sarei propensa a dire si, è ancora valida questa frase…
Recentemente ho però scoperto che a volte essere lontani ti permette di parlare e di conoscere le persone in un modo che se fossero vicine non potresti fare, o meglio non riusciresti.
Leggi i messaggi con maggiore attenzione, li aspetti con maggiore voglia, sorridi quando senti il suono del telefono, annoti le cose che vuoi dire alla persona lontana in modo da non scordartene appena la sentirai e poi immancabilmente ti perdi via parlando di tutt’altro, così solo dopo aver attaccato trovi il post-it con gli appunti.. e allora ti senti e ti scrivi, e ti dimentichi, e riappunti, e nel frattempo hai un'altra milionata di cose da condividere, e poi… e poi quando ti vedi è come se la distanza non fosse mai esistita, perché nonostante il milione di cose su cui aggiornarsi e la voglia di sentirlo questo benedetto contatto umano, la lontananza riempita da questi mezzucci tecnologici è diventata semplicemente attesa.
Si è trasformata, accorciata, colorata, e non è più lontananza.
Soprattutto non esiste più il “lontano dagli occhi” ..nè dal cuore. E’ solo lontano dalle dita, dalla pelle, dalle labbra... solo…ripeto io sono un’ accanita fan della fisicità, ma ammetto che la mancanza riesce ad essere minimizzata, parzialmente riempita,ecco.
Ed ecco il perché del Sì..però No…
Che detto in termini tecnologicamente avanzati, come è giusto che sia vista l’era in cui siamo sarebbe un:
“Hoy,come dici? Ti manco? Ok, domani ci sentiamo su Fb o msn, lunedì ti chiamo e merc facciamo un full immersion in touch( full touch con tastiera ergonomica :D ), bacio.”
Smi
ma oggi, in quest’era tecnologicamente avanzatissima dove non si può vivere senza i-pod, i-phone, facebook, msn, skype e via dicendo…. sarà ancora vero che lontano dagli occhi…..
-Ma la mattina non hai altro a cui pensare?- direte voi….
Effettivamente non avete tutti i torti, ma stamattina è così, e finche non trovo una conclusione, logica o illogica non ha alcuna importanza, questa domanda mi continuerà a ronzare nella testa, tra il cervello e il cervelletto, dopo la rotonda sempre dritto, poi girare a destra verso le meningi, secondo semaforo a sinistra e via, siamo al punto di partenza e si continua a girare in tondo, come quando il navigatore si fissa che devi per forza fare quella strada anche se è un senso unico… nell’altro senso.
Ebbene, dopo essere stata in fissa per 15 minuti con la testa appoggiata sulla mano sinistra, quando ormai le lenti oltre ad essersi incollate agli occhi si sono anche seccate e hanno tutto il contorno arricciato, ho trovato la mia conclusione.
Sì. Però No.
Profonda vero? Ne è valsa la pena rubare 15 minuti al lavoro per giungere a una conclusione di cotale livello…ahhh sisisisi.
In realtà le distanze oggi non sono più assolutamente un limite, non si va più neanche in bagno senza il telefonino (il nuovo samsung touch screen ha infatti inserito l’applicazione: carta igienica umidificata), sei out se non hai msn e almeno una volta al mese accendi la web cam mentre chatti, i sms ormai si scrivono da soli perché appena digiti la lettera A sulla tastiera del telefono, lui sa già cosa vuoi scrivere e a chi, e le compagnie telefoniche fanno a gara a chi raggiunge prima i 1.500 sms al minuto, ogni minuto. Facebook ti permette di ritrovare persino i compagni dell’asilo e di vedere attraverso le foto e le info personali cosa esattamente hanno fatto nei 25 anni in cui non vi siete visti. Come si fa ad essere lontani?
Eppure, per chi, come me, ha costantemente bisogno del contatto fisico, del calore umano, a volte ci si sente lontani comunque. Quindi sarei propensa a dire si, è ancora valida questa frase…
Recentemente ho però scoperto che a volte essere lontani ti permette di parlare e di conoscere le persone in un modo che se fossero vicine non potresti fare, o meglio non riusciresti.
Leggi i messaggi con maggiore attenzione, li aspetti con maggiore voglia, sorridi quando senti il suono del telefono, annoti le cose che vuoi dire alla persona lontana in modo da non scordartene appena la sentirai e poi immancabilmente ti perdi via parlando di tutt’altro, così solo dopo aver attaccato trovi il post-it con gli appunti.. e allora ti senti e ti scrivi, e ti dimentichi, e riappunti, e nel frattempo hai un'altra milionata di cose da condividere, e poi… e poi quando ti vedi è come se la distanza non fosse mai esistita, perché nonostante il milione di cose su cui aggiornarsi e la voglia di sentirlo questo benedetto contatto umano, la lontananza riempita da questi mezzucci tecnologici è diventata semplicemente attesa.
Si è trasformata, accorciata, colorata, e non è più lontananza.
Soprattutto non esiste più il “lontano dagli occhi” ..nè dal cuore. E’ solo lontano dalle dita, dalla pelle, dalle labbra... solo…ripeto io sono un’ accanita fan della fisicità, ma ammetto che la mancanza riesce ad essere minimizzata, parzialmente riempita,ecco.
Ed ecco il perché del Sì..però No…
Che detto in termini tecnologicamente avanzati, come è giusto che sia vista l’era in cui siamo sarebbe un:
“Hoy,come dici? Ti manco? Ok, domani ci sentiamo su Fb o msn, lunedì ti chiamo e merc facciamo un full immersion in touch( full touch con tastiera ergonomica :D ), bacio.”
Smi