martedì 15 aprile 2014

Perchè la crisi è la crisi ....


Ah la crisi…. Son mesi e mesi che il lavoro latita come un politico italiano a cui han scoperto qualche villone da 4 miliardi sull’isola di pasqua scaricato come “spese di rappresentanza”. Quindi per noi poveri impiegati (leggi: plebaglia) si pone un dilemma : dire al capo : “non ho niente da fare” e rischiare di essere lasciato a casa in ferie che non hai ancora maturato, oppure fingersi impegnatissimo e anche un po’ scocciato quando gli si chiede un preventivo urgente?

Ovviamente è sempre meglio propendere per la seconda ipotesi, perché l’onesta al lavoro non paga mai..

Quindi l’impiegato moderno è super impegnato a sembrare impegnato.
Ma avete idea di quanto sia complicato?

Prima di tutto bisogna avere lo sguardo intelligente mentre si osserva lo schermo (il che già di per se per me è una cosa molto difficile), far scorrere gli occhi e non fissarsi in modo catatonico tipo Alice nel paese delle meraviglie , fingere di scrivere quindi fare del rumore con la tastiera del computer, imprecare ogni tanto per qualche mail arrivata (ovviamente inventata dal momento che nonostante i 40 clic al secondo sull’icona invia/ricevi non arriva nulla)e inventarsi delle conversazioni telefoniche mentre dall’altra parte senti solamente tututututututututtutuutututututu

In pratica ci vuole una laurea in cazzeggia mento.
E in arti drammatiche.

Una volta mi han detto: oh ma che brava riesci a scrivere senza guardare la tastiera? Ovviamente la mia risposta è stata “ho fatto dattilografia al liceo”… … … e altrettanto ovviamente la risposta corretta sarebbe stata “sto schiacciando tasti a caso e non sto scrivendo nulla, per forza non ho bisogno di guardare ….”

C’è gente che è talmente esperta in materia che riesce a diventare quadro e a prendersi il mio RAL come stipendio mensile non facendo veramente un cazzo tutto il giorno.
Dovrebbero aggiungere una sottocategoria ai quadri: QUADRI GDF (Geni Del Fancazzismo)
Io dal mio lato dopo un po’ mi annoio quindi apro google e cerco tutto quello che mi passa per la testa per ampliare la mia cultura generale:

come leggere le istruzioni di montaggio di un mobile ikea
che temperatura c’è alle Bahamas a Febbraio
come far andar via un livido più velocemente
quali malattie mortali posso avere se ho mal di testa e mi si seccano le lenti davanti al pc (e vi assicuro che sono tantissime …)
come diventare quadro GDF in 4 semplici mosse
come lanciare un elastico al collega senza distruggerti un dito
 

A fine mese mi laureo.
 

Smi

mercoledì 6 marzo 2013

SI vs. NO (pensieri inutili autostradeggiando)


Stamattina in coda in autostrada riflettevo sull’utilità e il fastidio di alcune cose  … la pioggia, la temperatura,il luogo l’orario e il sonno mi hanno fatto optare per questa classifica :

Cose utili (in auto, in autostrada, alle 7 di mattina) :
1-  telepass
2-  forbicine e limetta
3- iphone

 Cose fastidiose ( sempre in auto, in autostrada, alle 7 di mattina):
1- il pelo solitario sotto il mento
2- il reggiseno
3- lo yogurt senza il cucchiaino

 Ovviamente a supporto della classifica c’è una documentazione enciclopedica e un ragionamento degno de “Il milionario”. Vi spiego.

E’ indubbio che il telepass sia comodo perché salti la coda per prendere il biglietto e per pagarlo e l’incapacità dello sfigato ingabbiato che prende i tuoi soldi. Eppure visto il numero di camion che ci sono in autostrada la mattina, di cui molti provenienti da fuori Italia per cui non sono pratici, stanno a cavallo tra due caselli, cambiano casello, suonano campanelli a caso e scendono a passeggio, vi assicuro che non sempre quelle 2 corsie di telepass a fronte di 6 biglietti (o viacard) risultano le più lente.
Per cui per 15/18 minuti erano in vantaggio forbicine e limetta di un buon 60/65 % (di cui 25% provenienti da twitter, 25% da facebook, 15% dal televoto, 15% per alzata di mano, 20% per acclamazione dalle macchina in cosa attorno a me), ma poi c’è stata un insospettabile rimonta all’atto di uscire dal casello.

Vi spiego : se tu comune mortane nella tua aygo da passeggio una volta uscita dal casello devi girare tutta a destra e prendere la prima uscita verso Bergamo, mentre tutto il resto del mondo deve fare mezza/trequarti di rotonda e andare in direzione opposta succede che stai li in mezzo alle balle per quei 10/15 minuti mentre fior fior di macchinoni ti passano dappertutto senza che tu riesca a muoverti di 1 mm… e quando ci riesci c’è un cazzo di camion del bartolini che è uscito dal telepass, si è buttato in mezzo alla rotonda e blocca completamente la tua uscita. Al chè hai due possibilità : scendi lo picchi e gli sposti quel cazzo di coso rosso immenso, oppure al grido di “op op gadgetmobile” fai spuntare le molle alla tua aygo e gli passi sopra.

In quei 10/15 minuti decidi che il telepass è la cosa più utile di questa terra perché così ti ritrovi già in quella cavolo di corsia di estrema destra che ti salva la vita e la timbratura entro le 8.31.
La accendiamo?
La accendiamo. Viva il telepass.

 (se questa argomentazione vi è sembrata leggerina aspettate di sentire quella della cosa più fastidiosa)


Ebbene… facciamo un passo indietro in quel tratto cormano-sesto in cui sono stata ferma giusto quella mezzoretta a causa della  “sindrome da anziano col cappello e le braccia dietro la schiena”,che è intrinseca ad ognuno di noi.  In pratica c’è stato un incidente… ma sulla corsia in senso opposto, per cui noi stavamo fermi immobili perché la gente idiota rallentava per guardare….

Ora.. oltre al nervoso e alla voglia di uscire con un fucile dalla macchina e far circolare la gente ..
Capita che soffocata dalla noia e dall’impazienza una, dopo essersi fatta le unghie, si passi per caso la mano sulla faccia e senta qualcosa che punge sotto il mento.

Una rapida occhiata allo specchio rivela che quel fastidiosissimo unico pelo che a intervalli irregolari e soprattutto a tradimento, abbia deciso di spuntare in quell’unico momento in cui sei sprovvista di pinzetta. Ieri sera non c’era! Un ora prima mentre ti lavavi i denti si nascondeva , lo stronzo.

Ma adesso, adesso che sei impotente, impreparata, in mezzo alla gente, tac… spunta fuori già lungo quei 5 mm., nero, pungente….

E tu impazzisci, te lo toglieresti a morsi ma essendo sotto il mento ti risulta più difficile del passatempo di Dannunzio prima di levarsi due costole, provi con le unghie ma ti fai dei solchi nella pelle da fare invidia a un contadino che ara la tessa per seminarci il granoturco. Ma non ce la fai.. non puoi lasciarlo stare. Lo guardi nello specchietto…. Riguardi cercando di coglierlo di sorpresa e di fargli mostrare il fianco. Fischietti e riprovi a prenderlo con le dita, cambi stazione radio sperando di trovare dei consigli utili…. E poi la coda si dilegua e tu riprendi a guidare ma invece della mano sul cambio la teni perennemente sul mento…. Tastando… grattandoti…

Te ne freghi dell’autovelox e tieni il piede bello calcato sull’accelleratore per arrivare in ufficio il prima possibile e risolvere il dramma.
Arrivi
Timbri
Sali le scale di corsa, apri il cassetto,prendi la pinzetta, vai in bagno, lo vedi lo punti lo prendi e tiri….
E lo stronzo si rompe.

E tu sai già che passerai i prossimi 2/3 giorni aspettando che si riaffacci per poter ripetere l’operazione… ansiosa… trepidante… irritabile…

 

Smi

venerdì 15 febbraio 2013

Harry Potter era un avvocato


Sottotitolo : la fantastica avventura di un profano in tribunale

C’era una volta molto molto molto lontano un giovane uomo inconsapevole del mondo che lo circondava, che viveva nella sua casetta di mattoni rossi. Un giorno gli venne notificata una raccomandata verde che gli costò, nell’ordine :
×           un paio di bypass dovuti alla preoccupazione di qualche autovelox  preso chissà dove;
×           un tic nervoso all’occhio per aver realizzato che la macchina gli era stata rubata 8 anni prima;
×           mezza giornata di permesso non retribuito per recarsi in posta a ritirare la raccomandata
×           un esaurimento nervoso perché alle poste sostenevano che la raccomandata era stata ritirata  dal vicino di casa e invece ce l’aveva il postino sul fondo del bauletto della moto
×           un altro paio di bypass dovuti alla scoperta di essere stato citato come testimone al processo del ladro della sua macchina in corso al tribunale di un paese molto molto molto più lontano di lì, in un luogo dove era possibile recarsi sono con l’auto… che non aveva
×           un tic nervoso al piede per il ricordo del furto della macchina.

Preso atto dell’obbligo di comparizione, il nostro amico, che per rispettare la sua privacy chiameremo Giangiacomo, si misein moto per trovare una soluzione e chiedere un giorno di ferie per potersi recare in questo posto dimenticato da dio, che per rispettare la sua privacy chiameremo Culandia.

La sera successiva, rientrando a casa dal lavoro Giangiacomo trovò nella posta un altro avviso di raccomandata, che gli costò, nell’ordine :
×           un tic nervoso al labbro superiore per estremo odio nei confronti del postino
×           12 punti alla mano destra che per evitare di aggiungere altri bypass ha usato per placare la sua ira spezzando legna per il camino a mo di Bruce Lee
×           Mezza giornata di permesso per passare in posta a ritirare la raccomandata

Per poi aprirla e trovare una lettera che diceva che il giorno prima gli era stata recapitata una raccomandata dal tribunale di Culandia contenente una richiesta di comparizione.

Questa volta si contenne e per calmarsi raccolse a mani nude circa 7/800 kg di ortica selvatica da offrire al Dio delle città, e dell’immensità delle terre di molto molto lontano.

 Passarono i giorni e arrivò il momento di recarsi in Culandia per presenziare all’udienza. Giangiacomo si preparò studiando tutti i possibili modi per viaggiare, optando per il mezzo più economico e pratico disponibile in città : la cerbottana gigante. Sfiga vuole (Dea Greca nota per la sua capacità di rompere i coglioni nel momento meno opportuno) che la mattina prima inizi a nevicare. Verde.
La cerbottana è un mezzo altamente comodo, veloce e semplice da usare, che però va a gasolio. Nevicando verde, il motore si ingolfa e ci vogliono almeno un paio di giorni perché possa ripartire.
Decise  quindi di optate per l’unico altro metodo a sua disposizione : il triciclo a scoppio. Distribuì  per tutta la città delle enormi cisterne per raccogliere la neve verde, in modo da avere abbastanza carburante per andare e tornare da Culandia e la mattina successiva si mise in strada alla buonora.

5 paia di scarpe dopo, oltre a parecchie ore, arrivò in Culandia e si presentò al tribunale., dopo aver comunicato  la sua presenza a un addetto si sedette  in sala d’aspetto.

Probabilmente, essendo le condizioni atmosferiche avverse, in quello stesso tribunale avevano trovato rifugio diversi profughi del circo di Moira Orfei. C’erano infatti in quella saletta le più svariate creature che Giangiacomo avesse mai visto :

la donna rompicoglioni dalla voce stridula
La pentola di fagioli umana
Il vecchio che commenta i lavori in strada
Il bauscia festaiolo urlante
Il dodo
Il gatto il topo l’elefante solo non si vedono i due leocorni

 Mentre Caronte usciva e entrava da una porta controllando i presenti, sospirando e tornandosene da dove era venuto talmente tante volte e passando sempre sopra i suoi stessi passi, che ormai nel pavimento c’erano le impronte scavate di almeno una decina di cm rispetto al cotto veneziano, Giangiacomo piantò due fagioli magici in un buco del terreno, li bagnò con un po’ di verde avanzata dal viaggio, parlò dolcemente alle piantina nascenti, tolse le foglie morte, mise del concime naturale (sorvolerei sul tipo e le modalità) le raccolse, le fece seccare al sole e si fece una canna.
Fece appena in tempo a finirla quando Caronte lo chiamo è gli disse che era il suo turno… veramente lui non se ne accorse, fu la piantina a toccargli dentro riscuotendolo dalle sue fantasie e facendogli notare che Caronte lo guardava insistentemente..

Giangiacomo si alzò ed entrò in aula, con quell’aria persa di un gatto che esce dal trasportino nello studio del dentista e si trova in uno stato d’animo misto tra il timore e la curiosità.. si guardò in giro rapido, ma attento, mentre Caronte gli diceva di andare a sedersi al tavolino posto li in mezzo con un microfono davanti. Avanzò allora con passo lento e guardingo, la coda tra le gambe e le orecchie tirate indietro, buttò un occhio al Giudice, con occhiali severi ed un maestoso mantello nero da cui spuntavano enormi corde dorate simili a quelle delle tende di casa di sua nonna, e uno agli avvocati comodamente svaccato dietro una sorta di scrivania in legno scuro, mezzi coperti da enormi fascicoli e da un mantellone aperto simile a quello del giudice.

Si sedette, si avvicinò al microfono trattenendosi a stento dall’istinto di picchiettarci sopra col dito dicendo “uno due tre prova se..se…se..” e poi alzò lo sguardo verso un ometto con le cuffie che scriveva veloce sulla tastiera di un pc.

“Bene”, pensò “come sono finito sul set di Harry Potter?”

 

Smi

mercoledì 13 febbraio 2013

Proverbio del giorno

Sotto la nebbia
Non si vede un cazzo

venerdì 8 febbraio 2013

One way …. Or another !!!


Per la rubrica - come vivere pericolosamente-  oggi abbiamo in studio la protagonista assoluta della categoria over : - se una cosa deve capitare a qualcuno a caso stai pur sicuro che capita a me- : IO.

Ebbene sì, lo ammetto: mi piace vivere pericolosamente. Oh Dio vivere.. diciamo sopravvivere.

 Il problema è che non sono un acrobata drogata di adrenalina per cui mi alzo una mattina e mi butto in autostrada contromano a luci spente a 170 km/h, ma è che se io una mattina mi metto in autostrada normalmente, quella mattina Dio ha deciso di cambiare il senso di marcia senza avvisarmi, mi ha fatto bruciare tutte le lampadine e ha moltiplicato i cavalli della mia aygo.

 In pratica, come insegnava la mia prof di matematica mentre io stavo seduta fuori dall’aula per aver mangiato pop corn durante la lezione, cambiando gli addendi il risultato non cambia : comunque vada qualcosa capita.. per forza.
Per cui capita che mi entrano dei ladri in casa, mi rubano un cellulare aziendale per cui devo obbligatoriamente fare denuncia, mi traumatizzano i gatti e fanno un discreto numero di danni. 8 anni dopo magicamente arriva una notifica del tribunale di Sondrio (a due passi proprio) che è stato avviato un processo alla Sig.ra Donna Ladra. Un anno dopo mi chiamano come testimone. Ora del processo : 9.30. Distanza 150 km + 150 per il rientro. Giornata lavorativa : ferie. Tempo previsto: NEVE. Ovviamente un comune mortale che sia maggiorenne, non si sia fatta Silvio (bleeeee) e sia italiana deve per forza presentarsi. E per cosa?
Non ero in casa quando mi ha derubato. Non o una foto o un elenco esatto di cosa mi ha rubato. Non ho la denuncia. Non ricordo neanche come era il mio cellulare aziendale nel 2005 ma sicuramente sarà stato un sagem dal valore commerciale inferiore alle 10 euro di tessera tim che avevo dentro.

Potendo, scommetterei che alla fine della giornata in galera ci finisco io, di fianco a Corona che mi spiegherà come cavolo gli è venuto in mente di scappare in Portogallo invece che in Messico come in tutti i film  che si rispettino.

 Ma… ammesso e non concesso che la morte sia una giusta causa per poter evitare di testimoniare, ci sono degli ostacoli da superare per arrivare viva a martedì.

Uno o più al giorno direi.
Ieri ad esempio torno a casa dal lavoro dopo solo 1 ora e mezza di macchina, e mi metto a cercare parcheggio. Con naturalezza entro nella via a senso unico dal lato giusto e cerco parcheggio. Un po’ sovra pensiero non faccio caso al fatto che una macchina sta salendo in senso contrario. La lascio passare, prima e via. Cerco un buco…manco a pagarlo (no non ero effettivamente sul viale zara) curva … evita cratere a destra … evita cinese bardato a sinistra .. uno arriva a 100 all’ora con gli abbaglianti puntati verso di me. Mi butto dentro in un passo carraio e mentre si avvicina abbasso il finestrino già carrrrica.
Si avvicina abbassando io suo e io parto a raffica: Ma deficiente non vedi che  un senso unico, poi cazzo se mi tocchi dentro mi paghi come nuova, idiota, la patente l’hai presa col gratta e vinci? Çé*P?==)(&$%yIO (censura) ..
..
E lui : guarda che il senso unico è da questa parte
Io : hai anche da dire? Ma deficiente anche cieco sei? Un altro cazzo di finto disabile mantenuto dallo stato. Ecco! È da questa parte il senso unico non vedi i triangoli della precedenza sull’asfalto ?
E lui: bla bla bla… bla bal bla… vai su in cima e guarda cretina
E io: certo che vado su in cima e guardo, IDIOTA
Lui passa, io arrivo in cima.. Sogghigno guardando l’asfalto coi suoi bei trangolini.. poi alzo lo sguardo e dove prima c’era un bel divieto rosso bello grande… c’è una freccia bianca e blu .. ..

..
Ma che cazzo han cambiato il senso unico nella notte!!!??????!!

Smi

giovedì 7 febbraio 2013

Il proverbio di oggi

Se il mandarancio ha troppa pelle
mentre ce l'hai in bocca non proferir favelle

mercoledì 6 febbraio 2013

Cari uomini… un bel vademecum


L'altra sera sono uscita a cena (panino e acqua naturale, vista la crisi...) con un amico che non vedevo da qualche tempo, uno di quegli amici consolidati e preziosi che si possono permettere di depilarsi i peli sulla lingua e coi quali si parla apertamente di argomenti personalissimi e taboo. Ebbene la prima cosa che mi ha detto prima di entrare nel pub è stata.. letteralmente : “ questo taglio ti fa sembrare più vecchia”.

Puntini di sospensione
Puntini di luuuuunga sospensione

Come potrete ben immaginare tutta la conversazione della serata è stata  filtrata dalla scimmia nel mio cervello e le parole mi sono arrivate  più o meno in questo modo: “ci porti anche le patatine”(tanto lei è vecchia cosa vuoi che sia un po’ di cellulite in più) – “il mese prossimo vado a fare un corso di fitness”(magari ci sono nuovi corsi per anziani a cui puoi partecipare) – “come va al lavoro? (hai fatto richiesta per la pensione?) … e via così per le circa 2 ore passate insieme…
Appena entrata in casa tappa allo specchio del bagno per capire cosa fare per modificare i capelli.

 Ora, voi penserete che io stia esagerando, ma come ben sapete, cari ometti, la donna e la sua mente sono una sorta di buco nero che voi, neanche sforzandovi, nella vostra via lattea fatta di birra-calcio-pompino-divano-moto-iphone  potete capire (si è notata la parola pompino nascosta tra le altre? No vero? ) quindi sappiate che è la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità lo giuro.

Indipercui tutto attaccato, ho deciso di darvi qualche consiglio, e velatamente anche al mio amico…
Iniziamo con i MAI

Punto 1. MAI dire a una donna che il nuovo taglio di capelli la fa sembrare: più vecchia, più tonda, più scarna, più pallida, più vacca, più angelica (che rischia di essere pure il nome di una sua ex amica che le ha rubato il fidanzato) ,più bassa, più alta, qualsiasi cosa che comporto in più o un meno. Notate solo il fatto (apertamente) dicendo: hai cambiato taglio. Se espressamente richiesto rispondete in maniera vaga e ampia: stai bene (un must) o se proprio non siete bravi attori e lei sta malissimo puntate su : bel taglio, vanno molto così quest’anno. NON AGGIUNGETE ALTRO perché rischiate turbe psichiche, pianti,disperazione,incazzatura e ripercussioni.
Punto2. MAI ridere mente mettete in atto quanto descritto nel punto 1. Questo aumenta gli attacchi di panico femminili e i dubbi sulla veridicità della vostra prova di attori drammatici.

Punto3. MAI fare riferimenti all’età di una donna se non espressamente richiesto, nel qual caso piuttosto che farla sentire più vecchia chiedetele  “come è andata la verifica di matematica di venerdì scorso” anche se fuori contesto.
Punto4. MAI fissarti a guardare un punto qualsiasi su di lei. Penserà di avere un capello bianco/un occhio pendulo, una macchia sul vestito, una smagliatura evidente, la carta igienica attaccata alle scarpe, un pezzo di rucola in mezzo ai denti (ecco però magari cibo a base di rucola se uscite con qualcuno che non sia vostro cugino non prendetelo care donnine) e diventerà isterica

Punto5. MAI guardare in giro mentre lei sta parlando, penserà che non ve ne frega niente di quello che dice e tirerà fuori dalla borsa di 1 metro x 2 che ha appoggiato sulla sedia vuota un bel paio di piatti provenienti direttamente dall’orchestra sinfonica della Scala e ve li suonerà sul naso per attirare la vostra attenzione.
Punto 6. MAI navigare su FB/cinguettare/mandare messaggi ad altre persone perché da quella borsa potrebbe estrarre una mazza da baseball e spaccarvi il telefonino.

Punto 7. MAI sedersi di sbieco con le gambe incrociate e di semiprofilo perché sicuramente lei ha letto su donna moderna/gioia/elle/io/vanityfair/cosmopolitan/intimitàdellafamiflia/gente/tvsorrisiecanzoni/ panorama/casacountry/gq/naturalstyle che è un chiaro segno di disinteresse e rifiuto nei confronti dell’altro.
Punto8. MAI chiedere se va tutto bene. Prima di tutto lei penserà qualcosa nel suo aspetto fisico possa indicare che è stanca, non sta bene, il trucco non è perfetto, forse dovrebbe iniziare a truccarsi, il reggiseno super push up è diventato molle quindi lui si distrae dalle tette e pensa, e poi penserà che tu sai qualcosa che lei non sa iniziando una serie di messaggi subliminari e messaggi su whatsapp per sapere cosa tu sai che lei ignora.

Punto9. MAI tirare in ballo le sue amiche, anche se non te lo dice lei è sempre gelosa delle sue amiche. Solo lei ne può parlare e tu devi mostrarti interessato ma non troppo per non destare sospetti ma non chiedere mai niente tu per primo.
Punto10. MAI chiederle se prende il caffè: lei resterà poi sveglia tutta la notte per effetto della caffeina subissandoti di messaggi e guardando tutta la tua bacheca e le tue foto di facebook commentandole o mettendo mi piace a qualsiasi cosa.

 
Bene, direi che per oggi può bastare, per domani voglio tutto l’articolo a pag. 5 di Donna Moderna Pocket su quanto deve essere corta una gonna per essere sexy senza essere battona, a memoria, e una bella dichiarazione scritta che coi capelli corti non sembro più vecchia.

GRAZIE
Prof. Sminky