venerdì 27 febbraio 2009

“Tu lo conosci John Fogerty?” di Nicola Taffuri


Fantastica serata, milioni di risate e ricordi e a un certo punto una frase appena accennata “Lo sai che Nicola ha scritto un libro?” Cooosa? Nicola? Tu? Ma come….cosa…ti prego voglio leggerlo. Detto.Fatto.
All’emozione di leggere un libro scritto da un’amico che non vedevo né sentivo da 14 anni, escludendo un incontro lampo alla cassa di un negozio di intimo (non iniziamo a pensar male… beh effettivamente io le mutande le avevo ..in mano.. ma niente di scabroso, solo un “Uè ma ciao!!!ci sei ancora?? Bancomat, grazie” ) si aggiungeva man mano che scorrevano le pagine la deliziosa sensazione di sapere di cosa si sta parlando…e di chi, oltretutto.
Nella bella cornice del Lecchese, tra lago e montagne si sviluppa la storia di 3 amici e con rapidi flash,o meglio sms, di un quarto… Fabrizio, che, lo ammetto, da quando l’ho riconosciuto sbircio sogghignando tutti i mezzogiorni mentre mi volta le spalle in coda in mensa.
Michele, giornalista intraprendente e sfortunato in amore
Filippo, immobiliare amante dello sport non propriamente supportato dal suo fisico
Antonio “Deka”, impiegato comunale in cerca di un posto nel la società … e di una ragazza.
Le storie sono avvolgenti, più ancora che coinvolgenti, per me che in questi luoghi sono nata, cresciuta e ne ho passate di cotte e di crude, un po’ come i protagonisti. Oltre a riconoscere alcuni nomi e/o figure che hanno fatto parte della nostra vita, me compresa, mi sono scoperta più e più volte a sogghignare, rivedendo alcune esperienze molto simili avute sui treni, in comune, le difficoltà quotidiane di noi ragazzi, che non facciamo certo parte della “Lecco bene” ma ci barcameniamo abbastanza bene da poterci permettere di non crollare a pezzi dopo qualche piccolo fallimento lavorativo. Sono scoppiata a ridere leggendo alcune frasi nel mio dialetto … e il mio cognome .. e mi è scesa una lacrima commossa scorrendo le righe dell’articolo sulla scalata del mortirolo. Sono sobbalzata leggendo il sms ricevuto da Irene, dicendo in cuor mio un paio di insulti che ci stavano proprio bene e ho sentito male quando Filippo ha fatto crack, ho dato un pugno al teppista degli agguati e mi si è fermato il cuore davanti a Chiara.
Leggendo questo libro ho trovato, ritrovato e riscoperto il mio amico Nicola, che ha dato un po’ di sé ad ognuno dei suoi personaggi, da gran trasformista … caro il mio giornalista-sommelier , e mi sono divertita a scovarti in mezzo a tutto il resto. Nonostante il mio sport sia la pallavolo, sono riuscita a respirare la passione x la bici, che a quanto vedo Nick è proprio tanta, quindi fatti curare in fretta la caviglia.
Che dire, ho scoperto che non c’è niente di più divertente che leggere il libro di un amico, cresciuto nella tua stessa realtà nonostante le strade diverse prese dopo il liceo. Un libro ben scritto, per quanto ne può sapere una che i libri li legge, non li commenta, ma devo dire che si lasciava proprio leggere, non ha mai tentato di scapparmi dalle mani.
Un grosso in bocca al lupo a … questo giornalista in cerca del SUO lavoro, e una buona lettura a chi ha saggiamente deciso di divertirsi come me, scoprendo chi è John Fogerty.

sm

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