lunedì 11 gennaio 2010
L'ombra del vento - Carlos Ruiz Zafon
Trama avvincente in una location appropriatamente ricercata. Una Barcellona pre e post guerra , raggelata dal vento freddo dell'inverno e degli eventi ma riscaldata dai cuori che ancora battono sotto le macerie e tra i cunicoli della città. Città che, in decadimento fisico e psicologico, osserva il susseguirsi e il ripetersi nel tempo di vicende che accomunano diversi strati della società e persone apparentemente senza legami.
Consapevolezza e ingenuità, denaro e povertà, cultura e ignoranza, amore e odio, apatia e lotta sono le antitesi su cui si regge l'intera storia e che si alternano nell'animo e nelle case di ogni singolo personaggio, che lo guidano attraverso una strada che sembra creata e confezionata a pennello dal destino, senza vie di fuga.
Daniel Sempere è l'erede naturale di Julian Carax, per questo il libro di Julian lo sceglie e da quel momento la storia dei due diviene indissolubilmente legata. Oggetti, situazioni, pensieri, amicizie, mentre indaga sulla vita di questo scrittore sconosciuto e inspiegabilente incompreso Daniel finisce nel corpo dello scrittore e nella sua vita, ne prende le fattezze, i pensieri, i sentimenti e senza accorgersene finisce nel suo destino, come se attraverso le pagine che ha letto fosse finito in un universo parallelo, una sorta di "Storia Infinita" con i lupi e il male, l'amico fedele fortunadrago, la torre d'avorio custode di mille segreti che si sta sgretolando e una sola cosa che può salvare entrambe le storie, entrambe i protagonisti: cambiare il destino, non lasciarsi trascinare dagli eventi ma diventare artefici di se stessi e della prorpia vita.
Così i segnali disseminati nel racconto di indissolubilità e necessità di cambiare il flusso mediante una piccola deviazione per salvare chi è ancora in vita e liberare chi non lo è più, vengono alla fine colti e svelati in un finale che lascia senza fiato e fa temere per il peggio.
Un pò "Fahrenheit 451" e un pò "Dorian Gray", nel riversare se stessi e le proprie azioni sui libri, prima scrivendoli e poi bruciandoli per eliminarli e allo stesso tempo eliminare se stessi nelle stesse fiamme.
I personaggi sono vivide e veraci maschere rappresentative di caratteri e ruoli societari, ognuno con delle motivazioni valide a supporto della propria personalità e della propria fine.
Nel complesso è un romanzo che si legge tutto di un fiato, nel quale ci si appassiona, si tifa per il o meglio i protagonisti, si diventa smaniosi di conoscere la verità e svelare i misteri, si sbarrano gli occhi e si trattiene il fiato, ci si lascia andare all'amore e ci si spaventa per la paura. E poi... tanti sospiri di sollievo e una lacrima, che scende a bagnare le pagine lasciando un segno indelebile tra la carta e l'inchiostro e che quasi vuole proteggerle dal fuoco del diavolo che se le vuole portare via, ma che hanno ancora tanti lettori da appassionare
Smi
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