Scoperto per caso ascoltando Diego e la Pina a Pinocchio, passo in libreria a comprare “Se domani farà bel tempo” di questo sconosciuto Luca Bianchini che, a pelle, anzi a voce, mi ispira simpatia.
Dopo averlo lasciato un paio di settimane a prendere polvere, direi che è invecchiato al punto giusto ed è ora di gustarlo.
Lo apro e vengo catapultata nella Milano bene, io, paesana della periferia lacustre lecchese mi sento spettatrice di questo mondo milanese che a volte mi capita di incrociare nei locali di corso como, o giù di li. Come se dopo la coda e le moine al buttafuori fossi finalmente entrata anche io, vedo Leon seduto nel privè, coi suoi amichetti con il maglioncino legato in vita o al collo, come se fosse una sciarpa e le polo firmate, pieni di bottiglie ai tavoli e di ragazze “avere”. Lo vedo anche passare da via tocqueville nel macchinone con un ciuffo davanti agli occhi che non gli permette di vedere dove va, aiutato anche dalla quantità di alcool in corpo, e quasi investe la gente che cammina ai lati della strada. Alzo gli occhi e sono nel mio letto, sono quasi le 4 di mattina e sto leggendo quello che credevo di vedere in un sabato di ordinaria follia milanese.
Probabilmente se fossi nata a Napoli avrei fatto più fatica ad immaginarmelo. Ma anche no, perché credo che alla fine tutto il mondo è paese perché anche a St Moritz, Portofino e Ibiza il bel rampollo di famiglia si sente a casa, e si notano ben poche differenze.
Lui però è un viziato sensibile.. certo senza soldi questa vita non si può fare, ma questa è la vita che vuole? Cade dal cielo l'opportunità per capirlo, direttamente dalle mani del nonno, unica figura familiare degna di questo nome, ed eccolo catapultato nella campagna toscana, a vendemmiare.
Istintivamente me lo vedo in stile Celentano che canta nella tinozza a piedi nudi mentre schiaccia l’uva, poi mi riprendo e mi ricordo che Leon ha i piedini delicati, e non parla col popolo….
E invece mi stupisce.
Benvenuto nella vita reale Leon, davanti ai problemi quotidiani delle persone normali, alle ragazze “essere” che non ti cagano e agli stratagemmi per attirarle, perché una borsa di louis vuitton non funzionerebbe, e nemmeno un bel giro di locali o in macchina, qui ci sono scale, ciotoli,piazze e un bar.
Istintivamente faccio il tifo per lui, e devo dire che il ragazzo mi da delle soddisfazioni, cresce, impara, si innamora sul serio.
Per non svelare il finale dirò una cosa sola….rincorrilo Leon, quel raggio di sole…
Bello, veramente bello e scritto nel modo in cui piace a me leggere le cose, come se fossi al bar con un amico che me le racconta, come se io stessa le raccontassi a lui, come le scriverei io stessa in una lettera ad una amica.
E ora che ci fai leggere Luca? Noi aspettiamo impazienti…
Smi
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