
Mentre varco la soglia del campo mi viene sempre da pensare alla scena di “Armageddon” nella quale Bruce & Friends in tuta arancione camminano in fila lentamente verso la navicella per andare a salvare il mondo, col casco in mano. Certo noi siamo in azzurro puffo e un tantino meno imbottite, con la maglia da gioco in mano…ma non so perché, non mi esce dalla testa questo paragone. E ora? Ora si comincia: Stefano preparatore da il via e si parte coi 5 minuti di corsa, la cui successione è regolarmente accompagnata dalle nostre suppliche di sconti comitiva “Ste…quanto mancaaa?” “ma non sono ancora pasatiiii?” “dai Ste…basta?” e con queste richieste di solito otteniamo di correre anche di più.. brave noi…
Stretching ognuna nella sua posizione (vitatissimo spostarsi dopo che le posizioni sono state fissate al primo allenamento della stagione) e via scalette…. Skip,calciata,saltelli, dentro fuori,destra sinistra, a trenino una dietro l’altra “ brigitte bardot bardot…a e i o u y …nananan” ah no ci siam lasciate prendere, torniamo concetrate, 4 salti…a muro e via riscaldamento con la palla.
Io e la Rouge siamo belle cariche, vorrei guardare in faccia le altre ma la Rouge mi tira delle mine pazzesche e se mi distraggo rischio di prenderle dritte in faccia, quindi lascio perdere l’idea sicura che comunque siano tutte pronte. L’arbitro fischia i 10 minuti e andiamo ad attaccare, grondanti di sudore. Qualcuna si mette già la maglia da gioco, altre tolgono il primo strato di pantaloni, e via… ci incitiamo e ci diamo la mano ad ogni attacco, sottolineando quelli più forti, e questo ci carica, ci prepara al giusto agonismo con cui affrontare la gara. Qualche battuta e poi raccattiamo i palloni, le ultime rimaste con la maglia da riscaldamento la cambiano e via… tutte in fila per il saluto. Ehm…. Smi…i pantaloni… Oh mamma mi son dimenticata, li tolgo in fretta rischiando di finire con il naso spiaccicato per terra e li butto all’indietro chissà dove… L’arbitro ci fa segno che possiamo procedere e camminiamo tutte insieme verso il centro del campo, applaudiamo il pubblico e ci giriamo vero la rete per salutare le nostre avversarie una dopo l’altra. Man mano che finiamo iniziamo a preparare il nostro urlo di battaglia tenendo l’ “OOooooooooo” fino a quando arriva l’ultima giocatrice, dopo di che si scatena l’urlo vero e proprio, tanto forte che ogni volta mi gira la testa per qualche secondo appena finito.
Il coach ci ricorda una paio di cosette e ci da la formazione, ci diamo il cinque, anzi il dieci una ad una stando ben attente a non incrociarci e a non darlo due volte alla stessa persona (si, siamo decisamente scaramantiche), addirittura qualcuna ha una sua sequenza da seguire, e alla fine di nuovo il nostro urlo e via, ognuna nella sua posizione, chi in campo e chi fuori.
Dopo aver controllato la formazione e dopo un piccolo stop per consegnare un omaggio floreale al loro libero che giocherà la sua ultima partita, l’arbitro fischia l’inizio dell’ultimo match della stagione… forse il più importante per noi che ci giochiamo la promozione diretta.
Ecco il tanto aspettato fischio di inizio ed eccoci li a lottare su ogni palla aggredendola. Tante cose belle…ma anche qualche errorino di troppo ma siamo li, passo a passo, punto a punto, ma non importa, andiamo così fino alla fine e poi dobbiamo allungare sul finale e portarci a casa il set. Un po’ preoccupate da qualche distrazione di troppo in ricezione e a muro, noi iniziamo a urlare cercando di far riprendere il prima possibile le nostre compagne da questo momento di calo dell’attenzione. Le vediamo un po’ contratte, ma non ce n’è bisogno, noi siamo le saugelle, loro sono molto più in basso, non dobbiamo dimostrare niente, solo giocare come sappiamo fare, divertirci e divertire chi è partito con noi da Monza e chi ci ha raggiunto dopo. Ma nonostante le nostre rassicurazioni, incitazioni i cori con i battiti di mani, continuiamo a essere un po’ troppo tese e non riusciamo ad allungare come vorremmo, e così arriviamo a 23 pari. Non importa, adesso, facciamolo adesso, e così è…24-23 per noi. Ci distraiamo un attimo e siamo ancora 24-24. Ci sproniamo a vicenda e riceviamo una palla difficile pronte a prenderci il punto..ma la palla si infrange sulle mani del muro avversario, cadendo a terra nel nostro campo. 25-24 per loro. Non è finita, no che non lo è, prendiamo questa e torniamo pari, anche il pubblico urla sempre più forte ricordandoci chi siamo. Parte la battuta, presa anche se non perfettamente ma riusciamo ad alzarla per il nostro attaccante che tira forte, ma il loro ben posizionato libero la tiene, attaccano loro… ed è punto. Per loro. 26-24 e si conclude il primo set, che però non significa nulla, la partita è ancora tutta da giocare e noi siamo sempre prime.
Smi
Stretching ognuna nella sua posizione (vitatissimo spostarsi dopo che le posizioni sono state fissate al primo allenamento della stagione) e via scalette…. Skip,calciata,saltelli, dentro fuori,destra sinistra, a trenino una dietro l’altra “ brigitte bardot bardot…a e i o u y …nananan” ah no ci siam lasciate prendere, torniamo concetrate, 4 salti…a muro e via riscaldamento con la palla.
Io e la Rouge siamo belle cariche, vorrei guardare in faccia le altre ma la Rouge mi tira delle mine pazzesche e se mi distraggo rischio di prenderle dritte in faccia, quindi lascio perdere l’idea sicura che comunque siano tutte pronte. L’arbitro fischia i 10 minuti e andiamo ad attaccare, grondanti di sudore. Qualcuna si mette già la maglia da gioco, altre tolgono il primo strato di pantaloni, e via… ci incitiamo e ci diamo la mano ad ogni attacco, sottolineando quelli più forti, e questo ci carica, ci prepara al giusto agonismo con cui affrontare la gara. Qualche battuta e poi raccattiamo i palloni, le ultime rimaste con la maglia da riscaldamento la cambiano e via… tutte in fila per il saluto. Ehm…. Smi…i pantaloni… Oh mamma mi son dimenticata, li tolgo in fretta rischiando di finire con il naso spiaccicato per terra e li butto all’indietro chissà dove… L’arbitro ci fa segno che possiamo procedere e camminiamo tutte insieme verso il centro del campo, applaudiamo il pubblico e ci giriamo vero la rete per salutare le nostre avversarie una dopo l’altra. Man mano che finiamo iniziamo a preparare il nostro urlo di battaglia tenendo l’ “OOooooooooo” fino a quando arriva l’ultima giocatrice, dopo di che si scatena l’urlo vero e proprio, tanto forte che ogni volta mi gira la testa per qualche secondo appena finito.
Il coach ci ricorda una paio di cosette e ci da la formazione, ci diamo il cinque, anzi il dieci una ad una stando ben attente a non incrociarci e a non darlo due volte alla stessa persona (si, siamo decisamente scaramantiche), addirittura qualcuna ha una sua sequenza da seguire, e alla fine di nuovo il nostro urlo e via, ognuna nella sua posizione, chi in campo e chi fuori.
Dopo aver controllato la formazione e dopo un piccolo stop per consegnare un omaggio floreale al loro libero che giocherà la sua ultima partita, l’arbitro fischia l’inizio dell’ultimo match della stagione… forse il più importante per noi che ci giochiamo la promozione diretta.
Ecco il tanto aspettato fischio di inizio ed eccoci li a lottare su ogni palla aggredendola. Tante cose belle…ma anche qualche errorino di troppo ma siamo li, passo a passo, punto a punto, ma non importa, andiamo così fino alla fine e poi dobbiamo allungare sul finale e portarci a casa il set. Un po’ preoccupate da qualche distrazione di troppo in ricezione e a muro, noi iniziamo a urlare cercando di far riprendere il prima possibile le nostre compagne da questo momento di calo dell’attenzione. Le vediamo un po’ contratte, ma non ce n’è bisogno, noi siamo le saugelle, loro sono molto più in basso, non dobbiamo dimostrare niente, solo giocare come sappiamo fare, divertirci e divertire chi è partito con noi da Monza e chi ci ha raggiunto dopo. Ma nonostante le nostre rassicurazioni, incitazioni i cori con i battiti di mani, continuiamo a essere un po’ troppo tese e non riusciamo ad allungare come vorremmo, e così arriviamo a 23 pari. Non importa, adesso, facciamolo adesso, e così è…24-23 per noi. Ci distraiamo un attimo e siamo ancora 24-24. Ci sproniamo a vicenda e riceviamo una palla difficile pronte a prenderci il punto..ma la palla si infrange sulle mani del muro avversario, cadendo a terra nel nostro campo. 25-24 per loro. Non è finita, no che non lo è, prendiamo questa e torniamo pari, anche il pubblico urla sempre più forte ricordandoci chi siamo. Parte la battuta, presa anche se non perfettamente ma riusciamo ad alzarla per il nostro attaccante che tira forte, ma il loro ben posizionato libero la tiene, attaccano loro… ed è punto. Per loro. 26-24 e si conclude il primo set, che però non significa nulla, la partita è ancora tutta da giocare e noi siamo sempre prime.
Smi
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