giovedì 30 dicembre 2010

E che il 2011 sia....

Che il nuovo anno sia pieno di bollicine e di brindisi
Che sia chiaro e trasparente,
Pieno di avvenimenti che scaldino il cuore e la mente;
Che sia quello buono,
che ti faccia continuamente dire: "Toh, va già che ore sono.."
Un anno che nasca e finisca solo con dei gran sorrisi.


Che il 2011 sia fatto molto più di alti che di bassi
Con promozioni, premi,e tante soddisfazioni,
Che non ti faccia ripetere in continuazione "eh ma che coglioni…"
Un anno che veda il fiorire di una nuova attività,
O che migliori notevolmente quella che hai già
In modo che se ci fosse una punta di cattivo umore immediatamente ti passi.


Questo è l’augurio che faccio a te, ma anche a me :
Che il 2011 ti porti tutto quello che di più bello c’è.


Smi

giovedì 25 novembre 2010

Volley sìsìsì ... volley nonono

Ho deciso di aprire una rubrica... il meglio e il peggio del volley, ovvero la vita di una pallavolista cronica, gli aspetti positivi e quelli negativi.
Come mi è venuta st'idea insana? stasera sono passata a trovare un amico convalescente con uno zampone in via di guarigione, e chiacchierando davanti a una pizza ci siam chiesti....
ma poi.. cioè prima o poi... smetteremo di giocare????
un minuto di silenzio.....
Naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

quindi tornando a casa mi son messa a pensare ai lati positivi e quelli negativi di questa dura dura vita da pallavolista...
poi mi è arrivato un sms da una mia compagna e il verdetto di oggi è
Volley sìsìsì
il motivo?
la squadra, le compagne, la condivisione di allenamenti, pre, post, partite, pizza,viaggi interminabili in pulman, risate, delusioni, gioia... e l'unione che questo crea, a volte perchè non sempre la squadra è un vero gruppo, ma quando succede è davvero bellissimo.
E direi che quest'anno questo aspetto certo non manca.
Gli sport di squadra ti danno decisamente qualcosa in più, ti riempiono cervello e cuore, ti fanno sentire l'appartenenza a un gruppo, ti fanno sentire parte di qualcosa di bello, di importante.
Oggi pollive in alto per te,caro mondo del volley

Smi

mercoledì 24 novembre 2010

Unità di misura della stanchezza....

E poi la gente si chiede come si fa a capire quando uno è stanco….

Cioè uno dice ooohhh come sono stanco, ma come fai a capire se è vero o se è solamente uno scansafatiche? C’ho il metodo! Ebbene sì ce l’ho, non fate quella faccia li da increduli, vi dico che ce l’ho e ve lo dimostro.
Il metodo di misurazione della stanchezza si basa su.. quando e quante volte vedete la luce degli abbaglianti accesa mentre state guidando nonostante abbiate acceso solo gli anabbaglianti.

Cosa sono quelle facce? L’ho collaudata io stessa!!!
Un paio di settimane fa mentre tornavo dagli allenamenti ho avuto l’impressione di vedere la lucina bli degli abbaglianti accesa. Così in un lampo, allora appena me ne sono accorta sono tornata a guardare il cruscotto ed era spenta. Ho fatto delle prove, pensando che magari si fosse fulminata in quel momento (la lampadina… non io) e per un po’ in superstrada sono andata avanti ad accendere e spegnere gli abbaglianti..
Poi ho smesso quando mi sono accorta che tutti quelli che venivano in senso contrario rallentavano e mettevano giu il cellulare pensando che li stessi avvertendo di un posto di blocco…. (se siete tra quelli scusate e sappiate che era per motivi scientifici che lo stavo facendo, puramente scientifici..)
Arrivata a casa ho smesso di pensarci, ma nei giorni successivi continuava a ricapitarmi lo stesso fenomeno… mentre guidavo tac all’improvviso sta luce blu..
Allora le ho provate tutte, sono andata su google a cercare quali combinazioni di colori fanno il blu, pensando che magari la luce verde delle altre luci, con i lampioni fuori, o i riflessi delle insegne, il tutto che va a finire esattamente nello stesso punto, postessero illuminare di blu proprio dove c’è l’icona delle luci….

Poi mi sono ricordata che lavoro in una azienda di stampa e ho spiegato l’episodio in foto incisa chiedendo chiarimenti sulle composizioni dei colori….
Ne ho ricavato due monetine da 1 cent, un caffè gratis e un “mavaiacagare”, con solo una bustina di zucchero e senza il cucchiaino…
Allora ho pensato che chiaramente ci doveva essere una spiegazione plausibile, e che magari la luce, in corto circuito fosse visibili da alcune angolazioni e quando il volante è girato in un certo modo e quindi non la nasconde… quindi ho guidato per più o meno 50 km guardando ogni due secondi il cruscotto, rischiando di battezzare tutti i guardrail per non girare il volante e passando almeno sopra 2 o 3 rotonde e un paio di pantaloni che non ho ancora capito che cosa ci facevano sulla briantea.

Accantonata anche questa spiegazione ho iniziato a pensare che la mia macchina mi stesse prendendo per il culo, o che qualcuno potesse averla manomessa per farmi credere di avere un problema (… non si accettano commenti a riguardo…) e quindi ho deciso di coglierla di sorpresa, facendole degli aguati…
Tipo fischiettando nel bel mezzo della strada fingere di guardare il paesaggio e poi tac, con un velocissimo movimento guardare il cruscotto.. oppure fingere di rallentare a un semaforo e poi tac, girare il volante e guardare il cruscotto… mai riuscita a vedere la luce blu.
Eppure mentre guido con la coda dell’occhio la vedo , giuro la vedo è lì. Sfuggevole ma assolutamente BLU!!!

Ecco, calcolando che ho passato due settimane a cercare una spiegazione e a capire perché non riesco a vederla quando voglio ma solo quando decide lei, ho calcolato che dopo la seconda volta che la vedi entri nel vortice del dover capire dove, come e perché appare… e impazzisci… cioè lo stess proprio ti prende e ti strattona come se fossi il peluche preferito del mio cane….
Quindi l’unità di misura della stanchezza è .. il numero di apparizioni della lucina blu degli abbaglianti, la soglia critica sono due… e dopo due settimane…. Non sei stanco…. Semplicemente ti sei addormentato nel parcheggio della tua ditta appena ti sei seduto in auto, prima ancora di accenderla, e stai facendo un sogno decisamente delirante……

O forse no....

Smi

domenica 17 ottobre 2010

Murder, she wrote...

Eccomi qui, seduta x terra perché se salgo sul divano mi segue anche il cane, che dopo aver intravisto il re non giocare come al solito contro l’inglesino Murrey che non figura tra i miei preferiti, e aver visto segrate pendere al tie breack con due errori in attacco, finisco per caso su una serie di episodi INEDITI e in prima visione… della signora flatcher, o la porta sfiga, come la chiama mia mamma..

Eppure per me ha sempre un certo fascino… cioè ormai lo so già chi è l’assassino in ogni puntata, so già che il detective di turno (compreso il papà di “nessuno può mettere Baby in un angolo”) è sempre un emerito idiota e che i completini di Jessica lascerebbero senza fiato i pittoreschi esperti di “come ti vesti?”, che a cabot cove, paese di 15 abitanti o poco più ogni volta che arriva qualcuno da fuori ci rimane secco (e nessuno s fa delle domande…) e che la bici con qui vanno in giro è ormai un reperto archeologico gelosamente custodito ai musei vaticani… nonché al museo delle cere a Londra…. Però … però mica cambio canale….

E’ un po’ come quando mangi una caramella che non ti fa impazzire, ma che se ritrovi in tasca rimetti in bocca lo stesso… ancora.. e ancora…. E allora sei scemo.. eh sì è così…. Però succede….

Dovrebbero modernizzarlo, cioè mettere prima della fine una doppia scelta…. Con due finali diversi, almeno cambia qualcosa…. No? Sarebbe carino…. A un certo punto un bel fermo immagine e una domanda… se credi che l’assassino sia in nipote di Jessica premi il tasto rosso, se credi che l’assassino sia il maggiordomo premi il tasto verde… io una volta tanto vorrei che l’assassino fosse quello sfigato del nipote, almeno se ne sta in galera per un po’ e la pianta di cacciarsi sempre in mezzo ai casini e dover chiamare la zia a trovare il vero colpevole. Mio papà sostiene che in realtà l’assassina sia sempre lei, Jessica , e che poi droghi degli innocenti convincendoli a confessare con l’ipnosi…. Beh sarebbe una novità almeno…..

Oh è arrivato il postino…. Una raccomandata x me? … che ci sarà dentro?... un biglietto aereo?... Per il Maine?????  Firmato  Yours sincerely, J.B.F.

Oh cazzo……mi sa che stavolta sono io l’assassino… o la vittima…
Smi     

Buonaseeeeeeraaaaaaa

Lo ammetto mi sono data un po’ alla macchia… allenamenti, lavoro, bla bla.. non è che non avessi niente da scrivere, i problema è che se sei in colonna x un ora e mezza cmq non hai molta possibilità di metterti a scrivere… ammetto che ci ho provato.. col cellulare, ma dopo un paio di frenate a 1 cm dal vecchietto col cappello davanti che si fermava a far attraversare dei pedoni invisibili ad ogni attraversamento… ho messo via l’idea..

Poi ho preso un cane.. fantastico, niente da dire, avere un beagle di un  mese e mezzo è una cosa fantastica, ma è esattamente come avere un bambino di un mese e mezzo .. forse peggio perché i bambini hanno il pannolino… e nn hanno i denti , non ancora…
Alla fine tutte le cose che avevo nella testa le ho perse per strada…. Probabilmente non erano particolarmente importanti, altrimenti credo che me le sarei ricordate… altrimenti che perdita per l’umanità!! Scherzo, ovviamente. Però sono tornata, anche perché il numero di allenamenti ha finalmente assunto una quantità sopportabile,   e posso ricominciare a scrivere.

Buongiorno lettori dei miei assurdi pensieri, e a presto

Smi                

venerdì 24 settembre 2010

Donnez moi une suite au Ritz .....

Lo so lo so è un sacco di tempo che non scrivo sul mio blog, le scuse sono le solite, il lavoro, gli allenamenti, la sala pesi, il cagnolino nuovo, le mezze stagioni, la pioggia che arriccia i capelli, il phon che si è bruciato, le scarpe che ho dimenticato forse in palestra forse non so, le lenti a contatto che si sono spostate…

La realtà è un po’ così e un po’ no. Ah si gli impegni sono decisamente troppo, ma a volte mi chiedo se sarei capace di tagliarne qualcuno.. o se invece mi annoierei e cercherei altri impegni… eppure mi piace il fancazzismo… però obiettivamente dopo un po’ mi annoia… o meglio se avessi un sacco di soldi, ma proprio tanti di quelli che ti permettono di fare la bella vita senza lavorare e senza preoccuparti di niente.. di cose da fare senza diventare pazza ma tenendomi occupata tutto il giorno ne troverei….

Un bel corso di barca a vela… bello!! Vivo sul lago, vuoi mettere un bel corso di barca a vela ?!!! certo poi dove la metto…. Ah no sono ricca, la metto un po’ dove mi pare, mi costruisco anche un garage in mezzo al lago se mi va per parcheggiarcela e lo coloro di fuxia e blu elettrico, così le anatre lo vedono anche con la nebbia e non ci vanno a sbatter contro…

Poi..mmm.. beh certo dell’attività fisica… aerobica, yoga che fa molto madonna, piscina q.b., sauna, massaggio, tisanina depurativa e bagno termale… che tanto da qui a bormio o boario in elicottero ci metto veramente pochissimo…

Pranzo leggero, in un bel ristorantino, altro che panino al volo al bar , sonnellino nel pomeriggio, passeggiata col cane (e il dog sitter, mica che Roger tiri troppo e mi si rompa un unghia… santo cielo!!) shopping, doccia trucco, parrucchiere, aperitivo, cena e via alle serate mondane….

Senza esagerare che poi la mattina se no il visagista mi dice che sono sciupata né ….

Ma in fondo chissà se è questa la vita che vorrei…..

….

….

ok ho detto una cazzata…..

salve, mi da un win for life? Grazie…



Smi

domenica 8 agosto 2010

Holiday time ...


…e Poi si va in vacanza. Mesi mesi mesi ad aspettarle e poi ti passano via in un attimo. Un male? Ma anche no… dopotutto se non finissero non sarebbero vacanze, ma abitudine. La cosa bella è quello che ti lasciano, il sorriso, la ricarica, lo stare bene e l’avere qualcosa in più.


C’è chi ama la vacanza visitante, la così detta mazzata con le scarpe comode, in cui ti alzi all’alba e, guida alla mano, giri come una trottola fino a sera, cena, doccia nanna, sveglia e via da capo. Vacanza tipica di alcuni luoghi stupendi (vedi Roma dove andrò tra poche ore) dove ci sono talmente tante cose da vedere che non vuoi perdertene nemmeno una. Quando torni da questa vacanza hai il cervello e la macchina fotografica che scoppiano e la soddisfazione dipinta in volto… in pratica sei la gioconda con le scarpe da ginnastica.

C’è chi ama fare il solitario, tenendosi alla larga da tutto be da tutti, prediligendo la compagnia di libro, carte, ombrellone e mare. Quando torni hai la testa e la macchina fotografica vuote ma neanche unha ruga e il viso rilassatissimo.

C’è chi ama tutto. Il paesaggiolevisiteilcasinoleamicizieunbuonlibrodormirefaresnorkelingballare e chi più ne ha più ne metta. Questa è la vacanza che piace a me.

Location piacente e non estremamente impegnativa, buona compagnia da trovarsi in loco, una PICCOLA guida, un materassino (tassativamente da distruggere a morsi dopo aver ingaggiato una dura lotta per domarlo e montarci sopra all’1 di notte in mare) piscine a gogo, un rent a car, schiuma per il capello riccio e tendente al selvaggio, un libro, anche due, carte da scala 40 (ad altro non so proprio giocare) e quando torni… quelle rughe intorno agli occhi invece che affievolirsi sono più evidenti. La macchina fotografica è piena di foro e quando ripensi alla settimana passata sorridi, non aiutando quelle benedette rughette ma notevolmente riempiendo il cuore. Torni che hai i colori più belli del mondo, quelli del sole del mare e delle risate sincere non solo negli occhi ma anche nel cuore.

I nuovi amici, spettacolari. I vecchi da cui torni, saranno sommersi di racconti.

Smi

lunedì 5 luglio 2010

Quando il fulmine arriva ...


Ci sono momenti in cui il tuo corpo reagisce a degli stimoli senza che tu lo voglia, o te ne renda conto, per effetto del cervello che se ne va per i fatti suoi chissà dove e chissà perché da degli impulsi che non dovrebbe dare.

Così succede che se sei convinto di una cosa ma non ne hai le prove, ci pensi e ti fa male, ma rimane li nel limbo, mentre nel momento in cui ne hai la certezza il tuo cervello lancia un impulso a caso che velocissimo arriva al tuo cuore che si ferma un secondo per poi battere a mille all’ora, ai tuoi occhi che si spalancano, ai tuoi polmoni, che per un attimo smettono di respirare, alle gambe che non sono più capaci di tenerti in piedi e per ultima senti una fitta…
Nonn saprei come spiegarla è… una scossa, un lampo a ciel sereno. Ti sorprende e non sai in grado di difenderti, perché sei tu stesso che l’ai creata. Non fai in tempo a nasconderti sotto un albero, a correre, a fermarla.
In quel momento tu non capisci più niente. Sei come Doroty portata via dalla tromba d’aria. Non ti escono le parole, non sai pensare ad altro, non sai reagire, non sai. Ecco non sai, e allo stesso tempo non sei.
Non sei tu, non sei li, non sei conscio.

Quando il lampo passa… inizia la pioggia. Torrenziale, forte, infinita, accompagnata dalla sua amica nebbia e dall’umidità che ti si inserisce fino alle ossa.
Vorresti che scuotendoti, esattamente come fanno i cani, tutto se ne andasse, bagnando qualcun altro, scrollando via acqua,pensieri,tutto..
Ma non funziona, oltre alla difficoltà reale dello scuotersi, tecnica sconosciuta a noi esseri senza …oh Dio senza no, diciamo con pochi peli, quando smetti di sbattere le varie appendici del tuo corpo all’impazzata, ti viene solo un gran senso di vertigine… e tanta tanta nausea. Quindi a meno che non si abbia un travelgum in tasca sconsiglio vivamente l’esperimento.
Quindi questa sensazione resta. Non c’è modo di mandarla via. Durante la nebbia post fulmine non riesci a smettere di pensarci. Parli d’altro, magari sorridi, magari lavori, ma la tua testa è altrove. Chissà come è possibile questo fenomeno, questa finzione. Stare male dentro e pensare ad altro ma rispondere a una domanda, fare un sorriso, aprire una commessa e fare una caduta macchina. Forse è questo che ci distingue dagli animali, la capacità di pensare una cosa e dirne o farne un’altra. Però poi ti ritrovi a scrivere un nome in una casella xls piena di calcoli matematici, a fissare una persona perché.. perché mio Dio quanto ci assomiglia, a far gocciolare il ghiacciolo sulla dita dei piedi, senza nemmeno sentire la sensazione di freddo, di bagnato, di appiccicaticcio… a mettere il piatto in pattumiera e la buccia di banana in lavastoviglie.
Eppure lo sapevi, quel lampo non è a ciel sereno, lo sapevi. Eri preparato. E allora perché colpisce? Perché il parafulmine non era li, nonostante lo sapevi che ne avresti avuto bisogno e che il momento di usarlo sarebbe arrivato.
Forse qualcuno l’ha rubato. Forse era un parafulmine placebo.
Forse, in questi casi, ci si chiede perché l’evoluzione non si è fermata a qualche stadio precedente.


Smi

venerdì 2 luglio 2010

Emily cammina ....


A volte Emily ha l’impressione che qualcosa sia andato male nel momento della sua reincarnazione. Non era scritto da nessuna parte che lei doveva essere una persona, un umana. C’è stato sicuramente uno scambio, un operatore distratto, un nome scritto male, un angelo innamorato che pensava ad organizzare la serata con la fidanzata e l’ha fatta mettere nella fila sbagliata.

Si è sempre immaginata il momento dell’incarnazione dell’anima in un corpo come il colorado boat a gardaland. La lunga fila, la scelta del “tronco”, la sbarra di sicurezza, il fischio e la partenza … e poi il buio… la luce accecante, il sorriso.

Emily è salita sul tronco sbagliato. Non ci sono altre spiegazioni.
Un gatto… sicuramente doveva far parte del mondo animale ma un gatto… era la sua destinazione più probabile. E’ inspiegabile che i gatti la adorino, che lei adori loro, e che quando ha qualcosa che non va loro lo capiscano e la coccolino. E’ una di loro. Lo è da prima di nascere. Lo è dalla sua vita precedente.

Lei non è come le altre ragazze. Leì è più intelligente, più intuitiva, è guidata dall’istinto. Un istinto che le dice quando qualcosa non quadra, quando le persone le mentono o le dicono delle mezze verità. Lei lo sente annusando l’aria quando arriva un temporale e si alza dal letto per mettere al riparo i suoi girasoli. Se ti vuole bene ti abbraccia forte quando sente che ne hai bisogno. E lei lo sente. Cammina per la strada pensando a una cosa e di colpo viene come fulminata, come nei cartoni animati, da una consapevolezza di aver trovato la risposta a quella domanda, la spiegazione… e chissà come mai è sempre quella corretta.

Forse l’hanno messa nella fila delle persone perché, al contrario degli animali a qualche problema di udito… in macchina è una di quelle che quando passano ti viene da urlare “Ho capito che hai la radio!!! Ma abbassa!!!” ma non perché è tamarra, perché i suoni e i rumori sotto un certo decibel non li sente….e poi non ci vede… cioè ci vede, ma con le lenti.. dicono troppo studio, ma è più probabile troppa lettura o troppi esperimenti per schiarirsi gli occhi stando a fissare il sole il più possibile, perché gli occhi marroni non le piacciono.

Adesso cammina avanti e indietro per il corridoio, con la scusa di andare in bagno perché… beh.. l’aria condizionata fa questo effetto, per nascondere le lacrime che appena si distrae le scivolano fuori dagli occhi, per ricacciarle dentro sfruttando l’aria che le viene addosso mentre cammina, sperando che si asciughino, che nessuno le veda. Emily è pensierosa, Emily spesso si sente sola.

Poi si risveglia dai suoi pensieri, si concentra.. sente qualcosa, qualcosa di familiare.. è il suono del suo telefonino che ha lasciato sulla scrivania in ufficio… forse è lui… forse… forse non la metterà davvero in un cassetto, come le aveva promesso tempo fa…

Smi

mercoledì 30 giugno 2010

Brrrrrrr.......... brancameeeentaaaaaaaaaaa ..o no?


Brrrr…. Certo che fa freddo, eppure siamo quasi a Luglio … e poi è impossibile che faccia freddo ricordo benissimo che stamattina sono uscita in infradito e canotta..perchè adesso ho i brividi…. mi giro e vedo uno strano tipo li in fondo alla cabina della metro, che invece di suonare un violino o semplicemente chiedere dei soldi ha un baracchino con una scatola di vetro sopra con dentro… della nebbia tipo, che raccoglie in bottiglie e la vende, la cosa strana è che dalla bottiglia esce tipo un vento gelido… tipo quando sei nel bel mezzo di una situazione imbarazzante e tutto a un tratto cala il gelo… solo che non cala…esce, e non ci sono situazioni imbarazzanti…. Certo che la tecnologia ne ha fatti di progressi eh….. certo che un venditore non dovrebbe nasticare la cicca in quel modo… che fastidio…


Scendo in duomo e … oh ma fa freddo sul serio … ma che cavolo… ho picchiato la testa e dormito per 6 mesi? Oppure non era la metro ma l’orient express e son finita al polo? Almeno il controllore poteva darci del moonboot…. Con le infradito fa un tantino freddo…

Bella però piazza duomo coperta di neve, ma quel tizio enorme che ci fa li tutto nudo a giocarebattendo le mani contro un tizio decisamente più piccolo… oh Dio…ma che razza di denti…. ma non è un tizio è un tricheco…. Eh no è devo aver picchiato la testa… ma forte o essere stata rapita dagli allieni….

Chiudo gli occhi, li riapro, tolgo le lenti e le butto…. Metto gli occhiali…. … guardo per terra e vedo dell’erba…. Aaaahhhhhh meno male allora è tutto ok… siamo a luglio…. Ma ad un tratto mi sento strattonare e una mandria di persone mi travolge rincorrendo un biondino pallido e magrino, una tizia gli sputa un tranquillante con la cerbottana (Oh bestia…che mira però…) e questo mi crolla a terra mentre tutti gli inseguitori gli si posizionano attorno.. la tizia gli apre la bocca e dice: ecco vedete i norvegesi sanno come curare i loro denti….

Prendo gli occhiali e mi ci siedo sopra…. Eh no è qui qualcosa non va…. Ad un certo punto sento urlare e vedo gente che si arrampica sui muri saltellando per i tetti… o è natale e babbo natale sta cercando di entrare dal camino, o è il rifacimento di mary popping .. ma non sento cantare cancaminin… o stanno girando il 4 film della saga di twilight … e invece no, a un certo punto uno sfigato tira fuori dalla tasca una confezione di cicche e le fa girare tra le mani come una majorette col bastone…e sti uomini mezzi lupi e mezzi uomo ragno si fermano a guardarlo ammirati…. ….

Chiudo gli occhi li stringo forte e li riapro…. Sono sdraiata.. sul mio divano col gatto sdraiato, come sempre sulla mia schiena… e alla tv, come sempre, c’è della pubblicità… Ups… mi sa ch emi sono addormentata mentre guardavo … chissà cosa….

Mi alzo,ovviamente dopo aver svegliato gemma che si sposta un po’ infastidito, mi alzo , spengo la tv e vado a letto… ah no la pillola…. Apro la borsa prendo il pacchetto ne tolgo una e sto per metterla in bocca… quando mi accorgo che è una vigorsol…..

???? …. ?????? ….. !!!!!!!!!!!!!! ecco che mi assale la reminiscenza…..

E chi lo dice che la pubblicità non ha messaggi subliminari? Su di me fanno effetto anche se dormo!!!!!



Smi

venerdì 11 giugno 2010

dal peyote alla penna....

Sto studiando con non poche difficoltà il xx secolo letterario in francia, e per dover sono incappata in Antonin Ardaud. Ammetto che la critica scritta da Carlo Pasi per una come me che è più per i romanzi che per le poesie, raccolte, il teatro crudele e i cahier risutlta noiosa e poco comprensibile. Posso anche dire che questo esame mi regala ore e ore e ore di sonno grauito, dal momento che alla seconda pagina crollo sistematicamente con tanto di bolla al naso..
ma una cosa me la chiedo, com'è che i più grandi scrittori, attori, poeti, artisti sono sempre dei drogati, alienati, con menomazioni fisiche e/o mentali, che hanno subito elettroshock o comunque sono stati internati, che hanno subito violenze, traumi ....
non è che questa cosa mi piaccia molto..voglio dire, capisco che Artaud sostenga che il teatro, la scrittura siano il solo modo per salvarsi, sfogandosi e facendo uscire all'esterno le crudeltà racchiuse all'interno e...curandole mostrandole al pubblico.. ma..
mi chiedo... io non fumo, non sono proprio capace, la vale ha provato a insegnarmi ma con pessimi risultati direi, bevo poco, non mi drogo ... devo metter via l'idea di poter mai diventare un artista, scrittrice, e continuare a disegnare donnine dei manga sui ciscini e magliette solo per mio diletto... oppure c'è la possibilità che si riesca ad essere espressivi senza essere ciechi, malformati, farsi togliere due costole e fumarsi l'intero paese?
ok ... ho coapito, mi sa che mi tocca imparare a fumare...
OH MAMMA .... Vale era così che dovevo dire per aspirare? .....

Smi

domenica 6 giugno 2010

Appunti di un viaggio interiore...


 Una volta scrivevo,per me .. o forse per dei lettori immaginari che si sarebbero dovuti introdurre in camera mia arrampicandosi al 4 piano tipo spiderman e cercare tra i milioni di quaderni miei e di mia sorella sparsi per la nostra cameretta per trovare quel quaderno bianco, con una cuore, una penna e delle bolle di sapone disegnate sopra.


Un po’ infantile vero? Del resto ho iniziato a scrivere a 13 anni, direi che infantile era un aggettivo che mi si addiceva molto. Ed ora io, Emily, dopo ..beh.. dopo tanti anni sto ancora scrivendo. L’unica differenza è che non uso più quel quaderno e quella penna, ma un pc. Quello che scrivo però, è ancora quello che viene da mio cuore. Dicono che le cose più vere e più credibili sono quelle che escono da li, per gli scrittori, i cantanti, i poeti, i pittori, per tutti quelli che creano insomma.

Sai, ci sono lettere che ho creato per te. Alcune le ho spedite, alcune te le ho date, altre le ho solo scritte. Vuoi sapere se le ho conservate? Si.. per un po’. Ma poi a un certo punto, come quando quel giorno come un fulmine mentre camminavo sono stata colpita dalla sensazione che tu avessi un’altra, ed era vero, a un certo punto sapevo che non ti interessava leggerle. Probabilmente non ti era mai interessato, probabilmente era stato un gioco, un diversivo, un illusione, una comparsa nella tua serie televisiva preferita, questa COSA che c’era tra di noi. Così le parole si sono cancellate. Sai, le avevo scritte con la penna, non al computer, e su carta colorata, carta del tuo colore. E una notte, le ho riprese in mano e le lettere si cancellavano sotto i miei occhi man mano che andavo avanti, finché non sono più riuscita a leggere nulla, perché le pagine erano tornate vuote. 15 pagine.. 15 pagine completamente vuote erano davanti a me e io mi chiedevo..come è possibile? Sono sicura di averle scritte, ne sono sicura.

Sapere che per te non contavano, nessuna parola contava, nessuna lettera, nessun punto, punto e virgola e faccina sorridente, le ha cancellate. Uno scrittore non esiste se non ha un lettore, un attore diventa invisibile senza un pubblico e le mie lettere sono sparite senza te. Ho preso le tue dal cassetto e.. non ho avuto la forza di rileggerle perché non avrei creduto più a una sola parola di quello che avevi scritto.. non potevo. Sono uscita dal mio letto e con le lettere in mano sono andata in bagno. Ho messo il tappo e ho riempito il lavandino d’acqua, ho tolto le lettere dalla busta su cui avevi scritto il mio nome e intere le ho appoggiate nell’acqua e le ho guardate, per ore. Le ho guardate finchè le parole sono diventate macchie, sono diventate illeggibili, confuse, macchie di inchiostro su un foglio bianco che galleggiavano davanti ai miei occhi… ma non scomparivano ancora. Non contavano più niente ma non scomparivano, così ho preso quei pezzi di carta , che al momento mi ricordava la cartapesta, che all’asilo usavamo per costruire i burattini da far muovere infilandoci le mani e nascondendoci sotto un palchetto costruito per l’occasione e far ridere gli spettatori, mettendo in scena una storia. Ho preso quella carta e l’ho buttata nel water, in piccoli pezzi, tirando spesso l’acqua per non farlo intasare.

Quella carta aveva fatto di me quei burattini dell’asilo, e tu con le mani dentro di me mi guidavi dove volevi, finchè un giorno non ti sono più servita, e hai tolto le mani, lasciandomi vuota.

Ora quella carta non c’è più, ma il vuoto, quello non si riempia mai del tutto.

Vuoi sapere cosa ho fatto delle 15 pagine ? sono ancora li. Io non riesco a vedere le parole, ma sono ancora li, magari un giorno riappariranno, magari no. Magari ho solo creduto di averle scritte, magari i miei occhi sono ancora troppo pieni di lacrime e io semplicemente non riesco a vedere.

Non ti spedirò questa lettera. Non la leggeresti perché hai deciso di ignorarmi e che io non conto niente. Ma ho capito che a volte chi scrive è spettatore di se stesso, che a volte anche se si è l’unica persona a leggere la propria storia, nonostante la si conosca già, si riesce ad avere un po’ di pace, di sollievo e a risalire da quel pozzo buio in cui chi scrive ha la sensazione di essere, ma chi legge può alleviare accendendo una torcia, buttando una fune, dicendo sono qui.

Emily

martedì 25 maggio 2010

Beautiful unforgettable adventures .......

Chissà come mai quando devo alzarmi per andare al lavoro non riesco mai ad aprire gli occhi e quando invece si tratta di andare in qualsiasi altro posto mi sveglio addirittura prima che suoni la sveglia...e la prima volta, non la quarta come al solito...
chissè che ore sono, devo aver chiuso gli occhi poco meno di 4 ore fa... eppure entra già della luce attraverso le tapparelle...
6.18
ahhh be è prest............ OH MIO DIO VALEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE non è suonata la sveglia!!!!
"oh merda" esco dal letto corro in bagno pipì mentre lavo i denti e la faccia, lenti, coda, vestiti, borsa,porta,ascensore,portone....
Scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
siamo due rincoglionite, abbiamo puntato due sveglie ma non ci siamo accorte che abbiamo puntato la sveglia dei giorni lavorativi..... ehm...essendo sabato... ecco non è suonata .....
...
così inizia il primo we al mare del 2010 ... esattamente il  22 maggio ... destinazione bellaria.
Il ritardo non è eccessivo, mezz'oretta, ma non è mai bello far svegliare due amiche alle 5.30 di mattina per poi farle aspettare mezz'ora sotto casa presentandosi con il segno del cuscino sulla guancia....
ma va beh, perdonate e partite, musica, racconti, scoop degli ultimi giorni, qualche avventura e via in autogrill a far colazione verso le 9 .... entriamo in autogrill con quella voglia di cappuccio e brioches che ti fa svolazzare inseguendo il profumo come homer nelle vicinanze di una ciambella... coda alla cassa quand'ecco una vocina fastidiosa.... "mi spiace la macchina del caffè è rotta" COOOOOOOOOOOOOOOSAAAAAAAAAAAAAAAAAAAa
ma vi pare possibile che in autogrill la macchinetta del caffè sia rottaaaaaa???
e via in marcia verso l'autogrill successivo....
tanto ridere .... ma che inizio vacanza!!! 
Credo che il problema sia... anzi più che credo comincio a pensare che sia per forza così... che il problema sia ...ecco.. IO
cioè non è possibile che quando ci sono in mezzo io succede sempre qualcosa!!!!
A fuerteventura abbiamo bucato il serbatoio, perso quindi tutta la benzina, in un angolo buio dove i telefonini non funzionavano, fermato dei francesi i jeep che mi hanno accompagnato alla guardia civil...arrivo davanti alla porta e un cartello immenso recita, in spagnolo: QUI SI PARLA SOLO SPAGNOLO... ma come???? l'unica lingua che non conosco???? ma l'internazionalità? l'ingleseeeee????
5 liceo tornando da vienna si ferma il treno e rimaniamo per ore e ore e ore...e... tutta la notte in pratica accampati in stazione a mestre..... vacanza studio in inghilterra, gita a parigi... rimaniamo chiuse fuori dalla camere mentre l'altre di cui abbiamo le chiavi è allagata e allora cerchiamo di entrare dalla dinestra ma è troppo alta e i gerani sulla finestra al piano di sotto pungono e... in pratica dormiamo in corridoio con dei francesi in gita e mi viene pure la bella idea di proporre del braccio di ferro con un ragazzo che ha più muscoli di una montagna!!!! ma me le studio di notte proprio????
eppure, ogni volta una disavventura è finita in qualcosa di indimenticabilmente divertente, inspiegabilmente unico...assolutamente mio....
e così è stato anche questa volta. una toccata e fuga tra mare, campi di beach, musica e drinks, amici e incontri fortuiti in hotel... e al bancone del chiosko... amici di vecchia data ritrovati e riscoperti e amici nuovi  conosciuti un pò di più...
adoro gli imprevisti, adoro le pazzie, adoro gli amici....
Grazie, compagne e compagni di viaggio, di vacanza, di avventure .... vi prometto di combinarne sempre qualcuna delle mie :)

Smi

giovedì 6 maggio 2010

Rage against the....



Sometimes you just get angry for nothing. Other times you get agry for something.
It doesn't really matter which is the reason why, it's the feeling that takes possession of your mind once the rage has defeated you, that is the only important thing.
It first warms you ,than, before you even have the time to realise it, you are burning.
Your mounth opens and you talk, uncapable to stop. You arms move... your legs, your stomach, your body is possessed and you can't control it any longer.
Nothing at all is as strong as this feeling, not even love, non even sadness., well pain maybe is, but i'm not sure.
But you know, I like burning, it makes me feel alive.
It makes me fell aware of beeing, not surviving, not just living. Beeing.
So, as I am now extremely angry, I dare say that in this moment I AM without any doubts.

Lucky you that ouside is raining. Water dropping on my head could put me out... but remember. A fire doesn't douse easilly.... sometimes a little lonely spark.....

Smi

domenica 2 maggio 2010

.. senza risposte

Son le 3.36 di mattina, e dopo aver scritto l'articolo sulla nostra partita e aver guardato una puntata di one tree hill ancora non riesco a spegnere il pc. eppure mi bruciano gli occhi, eppure mi cedono le braccia. Ma la mia testa non riesce a spegnersi, a decidere che è ora di fare la nanna. Stasera c'era l'ultima festa dell'anno pallavolistico al loft, è vero siamo tornate dalla partita mnolto tardi, ma adesso sarei li da 1 ora e mezzo..
Non ne avevo voglia.
Non c'è una spiegazione, non credo nemmeno ci sia un motivo. Forse non avevo voglia di truccarmi, forse avevo finito il cerone per la maschera della felicità, forse ...
Non che mi piaccia la solitudine, o meglio.. a volte è più preziosa dell'oro, a volte però è pesante come un calzino di cemento armato che ti porta sul fondo del lago.Quindi... pesa di più l'ago della bilancia che mi porta verso il non mi piace.
E che ci faccio qui sola allora, con la luce spenta e il pc aperto davanti, a tamburellare sui tasti scrivendo di me a chissà chi, forse solo a me? Non lo so.
MI manca qualcosa. Mi manca quel qualcosa che ti fa addormentare al caldo, sereno, con il sorriso e svegliare con lo stesso sorriso. MI manca la camomilla, la valeriana, le gocce di arancia sul cuscino.
Mi manca la ninna nanna, il bacio della buonanotte e il pigiamino... no ok il pigiamino no...
mi manca la soddisfazione del dormire bene, la mia posizione preferita, che al momento non ricordo nemmeno quale sia.
Mi manca andare a letto e sapere cosa farò domani, almeno averne una vaga idea.
Che ci faccio qui mentre il mondo si diverte in questo sabato sera, a fare i conti con i  miei pensieri..

Smi

venerdì 23 aprile 2010

www... diamoci del tu..

Quando ho iniziato a muovere i primi passi nella reta secoli e secoli or sono, (no, non sonon anziana, sono una ragazza con esperienza.....) mi chiedevo il significato di ogni cosa che vedevo comparire in quella strana finestra che era il mondo di internet.
Una finestra sul mondo, una finestra sul cazzeggio dall'ufficio, una finestra punto.
Ovviamente all'inizio son partita dall'HTTP... e che cazzo è sto HTTP... ovviamente ho pensato fosse qualche sigla in inglese, quindi, prima della scoperta e sinceramente credo proprio prima dell'avvento di wikipedia (God save wikipedia) andavo per tentativi.
E allora via con il Holding Tecnology oh The Planet ... e questa non è male.... se non fosse che Holding non c'entra propio niente... quindi è diventato High Tecnology of the Planet
Alta Tecnologia del Pianeta... va che è bello è, cioè se conoscessi di persona il signor Http glie ne direi 4... vuoi mettere la mia intelligentissima deduzione con il significato vero? Hypertext Transfer Protocol .... e che cosa vuol dire... e chi lo capisce. Molto meglio il mio e poi caro il mio sapientone... la seconda "T" ???? eh??? con cosa la traduciamo? raddoppi le consonanti come spesso si fa nei dialetti del sud italia , come noi diciamo CAMMICIA voi inventori del web dite HTTP?
Comunque... una volta deciso il significato sono ovviamente passata al www.
a parte l'ovvio e inscindibile accostamento alla canzoncina www...mi piaci tu.... che cavolo è sto www???
bene... qui le teorie si sprecavano, mentre fissavo il mio primo mc (manco un computer normale, io su un mc ho mosso le prime dita...che vita difficile...) con gli occhi fissi e il cervello che emetteva più radiazioni dell'industria chimica del signor Burns vagavo tra le definizioni più assurde e fantasiose.
Da why what where ... ovviamente risalente alle lezioni di italiano al liceo durante le quali la mia prof diceva che per essere buono un tema doveva rispondere alle 5 W : who what  when where why ...il difficile è stato decidere quali delle 3 erano giuste, oppure perchè non era wwwww invece di www....
alal fine, dopo ore e ore di duro lavoro... ... ...  sprecate x convalidare la mia teoria, ho deciso che se erano solo 3 non si trattava delle famose 5w (che per me, pur di ottenere la suff. in italiano erano diventate le mie migliori amiche, le mie compagne di sventura, le mie barbie piuttosto che le mie charlie's angels... le sminky's angels insomma ) a quel punto ho deciso.
WWW significava una cosa sola: What Women Want. straight-simple-clear
e non mi chiedete perchè, la risposta è chiarissima: io donna ci posso trovare qualsiasi cosa, dalle ricette alle scarpe, dall'intimo sexy al vibromassaggiatore con aerosol e braccio meccanico che ti fa la manicure. TUTTO. in un clic.
Certo, direte voi, e gli uomini? beh ma WMW era brutto. e poi la BMW si sarebbe lamentata per l'estrema assonanza nel nome. e poi noi siamo numericamente maggiori nonchè... decisamente più geneticamente portate allo shopping, anche se devo ammettere che l'uomo non disdegna affatto lo shopping sedentario...
ma insomma , qulasiasi sia il motivo, siamo state scelte noi.
Dopo un annetto circa, una volta svelati tutti gli arcani misteri di queste sigle, finalmente un giorno mi sono alzata in piedi, ho sorriso e allungando la mano verso lo schermo del mio mc aperto sulla finestra di internet, fiera e impettita ho esclamato : bene, signor http, signor www... che ne dite se ci diamo del tu?

Smi

lunedì 19 aprile 2010

La pioggia, il freddo e.. ... o forse no ..


Sono sdraiata sul letto eppure è come se stessi camminando per strada, sotto questa pioggia che se non fosse per le voci che mi entrano inconsapevolmente nelle orecchie e che riconosco come italiane, sarei convinta di essere a Londra.
Nascosta sotto il mio cappello che evita che i miei capelli piuttosto ribelli si arriccino trasformandomi nel re leone, cammino guardando davanti a me ma non vedendo niente. Qualcosa c’è, ne sono sicura, ma vedo la strada scorrermi accanto e davanti come se fossi in un cinema in 3d e quindi non fosse la mia, ma quella di qualcun altro.
Non lo so perché provo questa sensazione, ma è come se il mio mondo non fosse il mio. Sbatto il gomito contro lo specchietto di un’auto parcheggiata male, eppure non lo sento. Mi volto a guardarlo, ma è come se non mi avesse toccato, se quello non fosse il mio braccio. Osservo.
Eppure sto camminando. Senza nemmeno rendermene conto guardo i miei piedi. Sì sì sono i miei, non è uno scherzo della mia immaginazione, non è come quando ero piccola e di notte sognavo di alzarmi e andare in bagno a fare la pipì. Mi sedevo e pensavo.. ma è vero, non sto sognando vero? E mi rispondevo: certo che è vero.. poi la mattina mi svegliavo tra le lenzuola bagnate chiedendomi come fosse possibile, come potevo averlo sognato? Come poteva essere così reale se non era vero?
Ecco la sensazione è un po’ quella. Sono i miei piedi? Si muovono davvero? Sì… ma forse no.
Cosa importa, sto comunque camminando e da qualche parte andrò…

Attraverso il parco e le panchine con i ragazzini che si baciano come se niente altro esistesse, come se niente altro fosse importante, come se il mondo finisse li, sulle labbra dell’altro, nei suoi occhi, il resto fosse solo un poster appeso a un muro.
Seguo i miei piedi e schivo una piccola peste in bicicletta, con le rotelle ancora attaccate che scappa dalla babysitter disperata, che già si vede licenziata in tronco se la pesta cade e si sbuccia un ginocchio, o peggio ancora rompe la bicicletta con quella trombetta rosso fuoco attaccata al manubrio che fan un rumore assurdo e che ovviamente lui non si risparmia di suonare. Vedo una panchina vuota, è umida di pioggia ma i miei piedi hanno deciso di fermarsi, e mi ci siedo.
Ad un tratto sento qualcosa… è… freddo. Sento freddo. Allora non è il film di qualcun altro. E’ il mio di 3d. Mi stringo le braccia attorno al petto e sfregando le mani sulle braccia tento di scaldarmi … ma serve a ben poco… eppure ad un tratto sembra che funzioni…
Mi scaldo… mi scaldo le braccia, ma il calore non si ferma li, sale alle spalle, al collo … alle guance …
E poi riparte dai piedi, senza però lasciare il resto del corpo. Come una puntura di qualche agente riscaldante, di vodka o di rum o di qualcosa di altamente infiammabile, che un secondo dopo essere stato iniettato, mentre scorre nelle vene viene acceso da un accendino invisibile, e si infiamma mentre scorre veloce, lasciando questa sensazione di calore… così… così piacevole che mi ci lascio andare.
Chiudo gli occhi e sento. Li tengo chiusi e mi godo questa sensazione.
Sorrido.
Apro gli occhi e sono sdraiata sul mio letto, probabilmente non mi sono mai mossa. Vedo le sue mani sulle mie, nelle mie con le sue dita che si intrecciano alle mie, vedo le sue braccia attorno alle mie, al mio corpo, alle mie spalle, vedo il suo ginocchio sopra il mio e l’altra gamba tra le mie, vedo i suoi piedi attorno ai miei, come se il pan carrè attorno ad un toast. Sento il suo respiro sul mio collo, nelle mie orecchie, che fa ondulare i miei capelli.
Sei tu che mi scaldi?
Sì, sei tu, che domanda sciocca.
Mi stringo in questo abbraccio godendomelo finalmente a pieno, socchiudendo gli occhi, aprendo il sorriso e il mio cuore perché si possa scaldare anche quello.
Mi scappa una risatina… la sopprimo per non svegliarlo, mi sento bene, mi sento calda, mi sento protagonista del mio 3d. Apro le labbra e ne faccio uscire un sussurro, leggero :” sei tu la mia coperta i Linus?” …

Smi

domenica 11 aprile 2010

Every bloody Sunday …

Bella la domenica. Il giorno più atteso della settimana…

Terribile la domenca!!! Il giorno più breve della settimana !!!
Quanto si aspetta sta domenica? 6 giorni dico 6! E poi? Qualsiasi cosa si faccia il tempo è sempre troppo poco. Se stai svaccato tutto il giorno sul divano mangiucchiando, guardando la tv, dormicchiando, leggendo e trascinando i piedi x la casa con gli occhiali e dei capelli ingestibili, in un attimo è sera e dopo poche ore ti devi alzare x andare al lavoro e ricominciare la settimana.
Se esci e vai al parco nel bel mezzo di una partita a uno o a beach o di un pettegolezzo…cala il sole, ed è ora di andare a casa, e da capo, l’indomani è lunedì mattina e si riparte.
Se sei con la persona che ami non ne parliamo
Se ti diverti non ne parliamo
Se pulisci casa? Alle 6 di sera avresti bisogno di un’altra domenica per riprenderti.
Certo che pulire la domenica…. Cioè anche Dio si è riposato la domenica no…. E allora se la passi pulendo…. Serve unì’altra domenica. Quindi la mia proposta di oggi è: aboliamo il lunedi è facciamo 2 domeniche: la domenica e il lunedì. Che poi iniziare la settimana dal martedì… vuoi mettere????

Più corta, senza l’ansia che solo il nome LUNEDI ti mette?
A chi lo devo chiedere? Esiste un modulo per queste richieste? Un ufficio pubblico?



Smi

venerdì 9 aprile 2010

Love? ... No thanks...well...maybe a little bit...

Giusto poche ore fa parlavo d’amore, di lampadine e di scadenze. Lo so , sembrano cose che non c’entrano una con l’altra, o il titolo di un libro che poi diventerà un film per la grande distribuzione, D’amore, di lampadine e altre scadenze. Praticamente perfetto, cioè qualsiasi cosa tu ci butti dentro…non può non essere a tema (è sempre stato un mio problema essere a tema, la mia prof di italiano al liceo o mi diceva che ero ridondante, o che andavo fuori tema… strano eh.,,,, non si direbbe mai…..)

Ho appena finito di leggere “Il giorno in più” di Fabio Volo, quindi sull’amore a termine, a “scadenza” sono piuttosto ferrata e fresca di esperienza..anche se solo mentale, e mi viene da dire che mi piace. Mi piace l’idea di una scadenza, come sulle uova o sul succo di frutta. Sì perché te sei li che guardi l’uovo e ti chiedi… ma se lo butto nell’acqua bollente e c’è dentro un pulcino? Ma da quando ce l’ho in frigor???Ma sto succo? Lo annuso…. Mah,… sarà ancora buono? Invece ti leggi la tua bella data di scadenza e stai sereno per una setti manina piena, bello pacifico apri il frigor e sorridi: ah no oh , ho ancora due giorni.

Sarebbe bello poterlo fare anche con l’amore, vivere completamente e serenamente una storia senza ansia senza paura che uno dei due (che magari il giorno prima aveva risposto a una tua foto x mms dicendo: sei bellisisma, ti amo tanto) si svegli una mattina con la luna storta e ti lasci, per poi mettersi con una che non si può guardare e pure ignorante come una capra, lasciandoti li da sola a farti mille domande su cosa hai sbagliato, su cosa è mai successo in una notte e se magari questo aveva un filo scoperto in camera e si è preso una scossa che gli ha bruciato tutti i neuroni. Invece tu sai che hai esattamente 3 settimane di tempo e poi basta e non ti preoccupi. Vivi, ami, ridi, dici tutto quello che vuoi dire perché non è oggi che ti lascia, neanche domani, ma avete un accordo e dopo 3 settimane bom. Non ti preoccupi se esce con l’amica, se va a letto senza ricordarsi di mandarti la buonanotte… tanto è tuo… x 3 settimane.

Ecco il problema magari arriva all’ultimo giorno. Ma li dipende. Se ti sei innamorato davvero (perché adesso, diciamocelo, mica tutti quelli che ti dicono TI AMO , lo fanno davvero. Ormai questa parola è sopravvalutata (o sottovalutata dipende) troppo usata e a vanvera proprio, o per scopi non proprio puri e buoni. La maggior parte delle volte chi ti dice TI AMO in realtà dice “ voglio scoparti” oppure “ mi è piaciuto scoparti” a seconda. Personalmente preferisco pochi ti amo ma veri. Preferisco vederlo da sola, leggerlo negli occhi, nei piccoli gesti, nel sorriso, in un abbraccio, in un bacio.

Ma dicevamo: se ti innamori nelle 3 settimane… e se hai il culo che anche lui si innamora davvero di te.. bello! Cioè da li può iniziare una cosa ancora più bella. Se non è scattata quel tipo di scintilla..beh hai vissuto una storia bella e senza mille menate che ora può diventare una bella amicizia, o una pagina di un diario senza più vedersi o sentirsi. Ma niente liti, ripicche,amici di amici che parlano con amici e poi tutti ci si divide e bla bla bla.

Se rinasco la voglio fare mia questa cosa della relazione a scadenza. A contratto… un Co.Co.Co, per metterla in termini moderni.

Purtroppo invece senza questo “Contratto” si finisce spesso col cuore spezzato e con il non credere più nell’amore del “e vissero tutti felici e contenti” e col non volersi più affezionare alle persone per non soffrire. Perché, diciamocelo, soffrire x amore fa più male che spaccarsi un dito, un piede o fare un bel volo in bici o giu dalle scale. Il male che hai dentro ti uccide più della peste e non basta un vaccino x debellarlo. Serve tempo, cerotti e soprattutto il cuore deve riprendere a battere da solo. E’ difficile come una scommessa sulla puntualità dei treni delle ferrovie italiane. Eppure a volte… a volte succede.

A volte si pensa che la lampadina del nostro cuore sia rotta, a volte si apre un cassetto dimenticato e si trova una lampadina nuova, e si torna a vedere.

Se io credo nell’amore? Nella favola? Beh…più o meno da quando ho 2 anni. Certo alcuni amore finiscono, forse tutti chissà, altri si affievoliscono come il fuoco nel camino quando la legna sta x finire, ma poi una scintilla o un pezzetto di carta li fa riprendere a bruciare. Altri ancora cambiano, altri vanno su e giu come sulle montagne russe, altri stanno sempre li nascosti e ti pungono come un ago rimasto nell’imbastitura facendoti male quando meno te lo aspetti, altri svaniscono come la nebbia sotto la pioggia n un puff. Alcuni ti fanno sorridere anche a distanza di anni, altri ti fanno abbracciare forte il tuo migliore amico senza dire nulla, ma sorridendo o piangendo, ma sentendo il suo calore che ti scalda. A volte ti fa sentire la mancanza di qualcuno che ti sta accanto solo come un angelo custode x tutta la vita, altre ti fa addormentare stringendo una mano calda di uno sconosciuto a cui ti senti molto legata, e non sai nemmeno tu come o perché.

Con tutti questi forse e questi aspetti, è facile credere nell’amore, ma altrettanto facile non fidarsi e non dargli ascolto.

Io amo. In tanti modi diversi, tante persone e tante cose diverse, amo questo sentimento, perché ti pugnala a morte o ti fa volare a 3 metri da terra, ma ti fa sentire vivo.

D’amore,di lampadine e di scadenze… beh questa volta non sono andata fuori tema, me lo merito un 6-- ??

Smi

mercoledì 24 marzo 2010

Do Re Mi fa Di.Do.Re

Sembra uno scioglingua o una strofa della canzone di "Tutti insieme appassionataente" eppure... è una cosa seria ..anche se non si direbbe.
Di.Do.Re (inevitabilmente continua a ronzarmi in testa la canzoncina... bravi i nostri politici che per non risultare mai banali e lontani dal ridicoli scelgono dei nomi per le proposte parlamentari molto accuratamente) in realtà significa Diritti e Doveri dei Residenti, è una proposta parlamentare seguita al Di.Co (Diritti dei Conviventi) proposta dal governo Prodi nel 2007 e ancora al vaglio, nel limbo, nell'etere, sparita...
in puro stile italiano non se ne cava un ragno dal buco.. mai...le proposte si fanno, si ritirano, si modificano, si polverizzano e nessuno ne sa più nulla (probabilmente vengono incementate in qualche muro o buttate in pasto agli squali in puro stile gangster ...per non dire mafioso,che poi sembra che noi italiani siamo sono pizza, mandolino e mafia.. in realtà siamo anche altro.
Sì sì, siamo quelli che fanno la processione e riempiaono l'ampolla di acqua santa nel fiume Po tutti vestiti di verde ( e lo dico da ex Miss Padania, con commozione e fierezza ..forse.. ma conscia della pagliacciata), quelli con le magliette che deridono altri politici/istituzioni/religioni, quelli che fanno uscire di galera i malviventi e ci laciano gli innocenti, quelli che registrano le conversazioni telefoniche dei politici anche mentre ordinano la spesa all'esselunga ma si perdono quelle mentre corrompono e impastano relazioni, quelli che sono indecisi se la DC, la democrazia cristiana sia ancora viva...
Non do giudizi, non so bene nemmeno io da che parte mi schiero, ma mi pare assurdo che oggi, nel 2010 l'italia non possa ancora considerarsi un paese MODERNO. Che ci si ostini a stare legati ad alcune cose che appartengono al passato, e nemmeno troppo vicino, che ci si ostini a non voler crescere, a non voler essere europei, a non voler capire.
Oggi, che l'omosessualità è un dato di fatto, un modo di essere, qualcosa di innegabile e immutabile, ci si ostina a girare la faccia dall'altra parte, a fingere di non vedere e non preoccuparsene... se lo ignoro se ne andrà... eh no belli miei apriamo gli occhi. Non è un fenomeno come i figli dei fiori, i paninari ...
Vogliamo prenderne atto? La smettiamo di fare i cattolici ottusi e ciechi? Stiamo cadendo in disuso sapete? quanta gente diventa buddista? Agnostica? Atea? E noi stiamo a fare i bigotti conservatori. E le chiese si svuotano. Bravi. Bravi noi.
A parte gli omosessuali (tema caldo, dal momento che siamo in attesa di una decisione della corte costituzionale) i conviventi? Li vogliamo considerare?
D'accordo il matrimonio bla bla, valori bla bla, ma dal momento che ci sono miliardi di leggi su divorzi,separazioni e annullamenti, e sono più le persone separate che quelle ancora sposate dopo soli 4 anni, che senso ha non prevedere leggi sulle coppie di fatto per tutelare i matrimoni, se vengono molto più tutelati i divorzi??? Se posso divorziare, perchè non posso evitare di buttare miliardi di euro? (c'è pure la crisi oh!!) perchè se ho un figlio da non sposata devo andare dal giudice di pace per riconoscergli i diritti di figlio di entrambe i genitori? Perchè non posso andare a trovare il padre di mio figlio in ospedale? Ma chi l'ha detto che mi devo sposare. Famiglia è un concetto che a nostro piacimento diamo o togliamo a determinate situazioni e persone. La gente non si sposa comunque, perchè non ci crede più, cosa bisogna tutelare??

Io proporrei un decreto. Sì sì, sono seria. Un bel decreto.
Prima di fare qualsiasi altra proposta di legge, decidiamo che razza di paese vogliamo essere e dove vogliamo andare.
2010. Tzè, nel medioevo mi pare di stare.
Smi

martedì 16 marzo 2010

Mmmmmmmmmm....

Zucchero, olio vegetale, nocciole (13%), cacao magro, latte scremato in polvere, emulsionante (lecitina di soia), aromi.
Cos’è????
Semplicemente LA NUTELLA. Quella vera, quella con la N maiuscola che trovi anche ai baracchini delle crepes o dei gelati all’estero. Quella che sa di Nutella, talmente tanto che qualsiasi sottoprodotto che cerca di assomigliarci fa una pessima figura. Quella che se la apri…poi è un attimo finirla, che ha un richiamo tipo fischietto per i cani e che quando la mangi chiudi gli occhi come se stessi facendone al pubblicità, o come se con gli occhi chiusi riuscissi a gustartela ancora di più. Quella che sta bene con qualsiasi cosa, dolce, salato, medio, e che sta bene prima o dopo qualsiasi cosa; pasta, riso, fajitas, zucchine, fondue.
Ho letto e riletto gli ingredienti almeno 10 volte stamattina, mentre la spalmavo sul plumcake dandomi della fogna da sola (il plumcake in realtà erano 3 ..) cercando tracce di qualcosa che creasse dipendenza…non so marijuana, eroina, ma nulla… a meno che “latte scremato in povere” sia una metafora…
È proprio la nutella in se, che quando mescoli tutti gli ingredienti crea automaticamente questa dipendenza.. è come una pozione magica, ma senza ali di pipistrello e code di rospo (forse...)
È davvero incredibile..io sono pazza della nutella…. LA NUTELLA...
Forse sto diventando lesbica ...

Smi

lunedì 8 marzo 2010

Johnny in Wonderland ...


Lo aspettavo da mesi, da quando era uscita per caso in qualche sito internet l’immagine del Mad Hatter con la faccia di Johnny… ed eccolo, uscito il 03 Marzo e visto il 7, per ovvi problemi di tempistiche pallavolistiche, come sempre del resto.
La storia… beh..chi non la conosce, il vestito e i riccioli biondi di Alice anche, ma credo che la curiosità più grande fosse vedere Johnny, e Helena Bonham Carter Red Queen, of corse.
Entrambe amati da Tim Burton, hanno sempre qualcosa che affascina, in generale per me soprattutto per quanto riguarda Johnny, ma nei suoi film in particolare, con quell’espressione affascinante della follia, del diverso, che entrambe riescono sempre a interpretare magistralmente.
E’ più forte di me, adoro Johnny in ogni sua interpretazione, dolce, ribelle,cattivo, buono, sexy…ma il folle è quello che mi affascina di più. Lo guardi e pensi…è credibile. Come fa ad essere così credibile… beh lo è come lo siamo tutti noi, lo è perché è come se esprimesse tutto quello che succede li dentro nella sua e nella nostra testa facendolo trapassare sul suo volto, nelle sue espressioni. E’ come se non avesse filtro, direbbero Aldo Giovanni e Giacomo, è come se il suo volto e i suoi occhi fossero lo specchio della sua mente, dico io.
Non voglio parlare del film in se, può piacere o non piacere, ma bisogna tenere sempre presente che si tratta di un classico della disney, non di un nuovo copione fantasy da cui aspettarsi chissà che trama e che finale, qui è tutto già scritto: alice cade nel buco, segue in bianconiglio, vaga nel paese delle meraviglie e incontra vari personaggi, per poi tornare alla realtà cambiata da questa esperienza/sogno. Quello che voglio dire è… beh…Anche coi capelli rosso fuoco e le sopracciglia alla Peo Pericoli… a me Johnny fa sempre un gran bell’effetto.
Smi

sabato 13 febbraio 2010

Wasting my time.....


Ultimamente mi capita spesso che se ascolto una canzone mi viene in mente qualcosa, oppure semplicemente la canzone è adatta a qualche momento della mia vita. Forse perché ormai a 33 anni suonati ne ho passate un po’, quindi è quasi logico che qualsiasi cosa senta possa in qualche modo adattarsi a me, forse perché i temi della canzoni non sono poi così vari… amore,delusione/gioia, lavoro, amici, sogni, soldi… questo perché ovviamente chi scrive una canzone lo da sulla base della propria esperienza, o di quel che ha sentito/visto, comprese le canzoni su mondi paralleli e alieni…. Anche se li l’esperienza o l’idea viene da droghe pesanti…o forse no….
In parte perché una canzone x avere successo deve far si che chi la ascolta si immedesimi anche… se no chi la canticchia sotto la doccia? E di conseguenza si fa la fame…
Detto questo la canzone di oggi è Wasting my time.
Non so perché, o forse si ma non ho voglia di pensarci, ma oggi ho l’impressione di buttare via il tempo, o di averlo fatto ultimamente.
Nel senso che fai, corri, disfi, progetti, prendi e vai…. Poi la sera vai a letto, spegni la luce e anche quando gli occhi si sono abituati al buoi… vedi il vuoto. Ti chiedi…ma che ho fatto oggi? E invece di sorridere e chiudere gli occhi soddisfatto come Jerry Mcguire pre-crisi di stress, rimani li a fissare il vuoto…
E allora parte la colonna sonora… “You're simply wasting my time,So quit wasting my time”
E non riesci più a chiudere gli occhi finchè riesci a trovare qualcosa dentro i tuoi ricordi e le tue idee che ti dica: ti sbagli… non stai buttando via il tempo… infatti…. Ecco… infatti tu…
D’istinto tiri fuori la mano destra da sotto il piumone, stretta in un pugno chiuso… la apri e… non c’è nulla li dentro. Nulla…
Magari non è li che devi guardare.
Magari non è qualcosa che ci deve essere fisicamente ma qualcosa che puoi leggere sulla pelle.
Ma è buio, e io non vedo nulla….

Smi

martedì 9 febbraio 2010

Fai da te made in Sweden

Ok adesso ditemi, chi di voi non ha mai comprato niente da ikea?.... ecco infatti, solo che è semplice comprare l’appendino o il grattino o la lampada e il piumone… comprate un armadio x la camera…

Fatto?
Ecco, ora montatelo.
Avete presente il primo film di Aldo Giovanni e Giacomo in cui loro montano il fucile per uccidere il presidente Kennedy? Quella fantastica scena in cui uno legge le istruzioni mentre l’altro lo monta prima che finisca la frase dicendo: fatto..fatto…fatto…. e voilà?
Ecco…
Scordatevelo.
Prima di tutto dovete aprire tutte le confezioni… un armadio a 3 ante non ci sta in una sola confezione, quindi saranno 3, ma per iniziare le devi aprire e smontare tutte perché le viti/chiodi/attrezzi e istruzioni sono nella scatola nr.1, insieme alla parte dell’armadio più larga e bassa che va montata dopo.
Il primo pezzo “portante” invece è nella scatola nr 2, insieme al secondo pezze. Il terzo invece sta nella scatola nr.3
Quindi prima di tutto prima di iniziare a montarlo smontate tutto il resto della camera e portatelo momentaneamente in sala x fare spazio alle manovre e al materiale.
Fatto?
Bene, ora aprite le istruzioni e iniziate… notate che un pezzo è più lungo e uno più corto e dal disegno non si capisce dove va uno e dove l’altro? Bene… andate a caso. Tanto quando montare il 4 pezzo vi accorgerete che comunque avevate sbagliato….
Dopo qualche porcone riuscirete a montare lo scheletro dell’armadio, ed è la volta di base e parte alta. .. … vi siete accorti che i fori non combaciano? Bene girate la base al contrario… c’è solo un piccolo problema: così facendo dalla parte “a vista” non ci sarà il profilino bianco.. ma il compensato… a vista.
E no. Allora che si fa? Si rismonta tutto e si invertono i famosi pezzi 2 e 3 che erano uno lungo e uno corto. Ecco fatto… ora i profili a vista sono tutti perfetti.
Via con la parte posteriore dell’armadio….
Un bel foglio leggero di compensato da fermare (???) in mezzo con un cosino di plastica… ma che appena muovi si apre…. Quindi vai di scotch marrone dietro per cercare di tenerlo insieme…
Come si fissa? Con dei chiodini… bene…martello…. Martello… martello??? Azz….
Ok qui c’è un pappagallo… va benissimo….

dopo aver fatto fuori 4 dita su 10 e aver sentito le urla dei vicini per una mezz’oretta il retro dei mobile è finito…
ora lo si solleva e lo si mette in piedi….
Andiamo con le ante esterne….
Cerniere attaccate all’anta, ok come da simpatico disegno…. Attacchiamo la seconda parte della cerniera al mobile…
Una… ok
Due… ok
Altra anta
Una …ok
Due… due… mancano i buchi!
Via di porconi che la Madonna si affaccia a un certo punto e grida : ma chi mi ha chiamato che stavo facendo il riposino???????
Va beh è compensato…..
Prendi le misure, calcola, segna con la matita e via entra direttamente con la vite, tanto nel compensato non fa fatica…. Chiudi - fai -  prova… ante PERFETTE.
Attacchiamo il bastone attaccapanni…. Ok
Ora l’altra parte con i ripiani….
Cerniera all’anta Taaaacccc
Cerniera al mobile…
Mancano i buchi
… si Madonna sono sempre io….scusa torna a riposare….ah, grazie per aver creato i mobili di ikea in compensato che se me li facevano in quercia mi sentivano urlare fino a Honk Kong….

ok montata l’anta.
Mettiamo i ripiani… … un momento…
Com’è che non c’è neanche un buco qui per mettere i cosini che sostengono le ante??
Per curiosità apro l’altra anta…. … son tutti di qui i buchi????? Ma…. Ma…
E come un flash tipo reminiscenza di Duncan Mcleod ti viene in mente che all’inizio hai girato il pezzo 2 e 3 x quei cazzo di profilini che se no rimaneva compensato a vista…. … … …
MERDA
Va beh vitina e tac si fan dentro i buchi… ma domani eh…oggi basta.
Chiudi l’anta… metti da parte i pezzi x i due cassetti da mettere sott…. … un momento… sotto dove?
Alzi gli occhi verso l’armadio… … indeciso se guardare o meno… …
Il buco x i cassetti sta in alto a sinistra…
Ok sinistra… ma in alto… …. Ma i cassetti non vanno in basso? E come vedo quello che c’è dentro?
Ed ecco che torna la reminiscenza di prima….
.....
Cara madonna…. Son sempre io…. Ma possibile che quei profilini abbian fatto più danni dell’uragano Katrina su sto armadio?????
Echecazzo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Smi

lunedì 1 febbraio 2010

Getting lost..


…looking outside my office window in a strange, lonely but peaceful evening, I find myself getting lost in plenty of strange thoughts. See my face reflected in the glass, I do try to focus but I really can’t. Too much red in this sunset maybe, or too many dark trees outside call my mind like a bird call does for robins.
Can’t even say what exactly I am thinking about… just… just letting my thoughts flow, go ahead and then come back grown up, like they’ve learned something new along their way.
Such a strange mind I have, unable to listen to itself and understand what’s going on inside it. I admit it’s not so bad not knowing where you are going, even if you’re sitting down on a chair inside a silent and sad office room made for 3 but filled by one at the moment.
Me, Myself... and a hundred of thoughts.

Hi guys, thanks for keeping me some company.

Smi

mercoledì 27 gennaio 2010

Rèves moi, s’il neigera ..

Faccio la strada quasi di corsa, con la borsa degli allenamenti sulle spalle, pensando come sempre a quanto pesa e cosa diavolo posso averci infilato dentro, forse mattoni. E’ tardi, come ogni mattina e se voglio timbrare senza ritardi devo sperare che non ci sia la vigilessa davanti alle scuole elementari a fare attraversare i bambini, quella è talmente rincoglionita che ti lascia ferma mezz’ora perché un bambino è appena uscito di casa 10 km più in là e ha deciso che lo vuole aspettare…

Salgo in macchina, metto la borsa dietro e accendo l’aria calda al massimo mentre tolgo il ghiaccio dal vetro, pensando che sono una cretina e che devo decidermi a tirare fuori dall’armadio i guanti con le dita, perché questi senza non servono a molto il 27 Gennaio con -3 gradi fuori..
Finalmente risalgo, e mentre esco dal parcheggio e mi avvio verso la briantea smetto di ascoltare i miei pensieri e mi accorgo, dapprima vagamente, che c’è una canzone che conosco alla radio… conosco e mi piace, e pian piano scopro che la sto canticchiando… “Sognami se nevica,Sognami sono nuvola ,Sono vento e nostalgia, Sono dove vai….."
Senza nemmeno accorgermene non sto più guidando verso l’ufficio con l’ansia della ritardataria cronica e inguaribile, ma sto camminando nella neve..sono in mezzo a una città, chissà quale, chissà dove, e cammino sul porfido bagnato, sento il vento sulla faccia e i fiocchi che mi entrano in bocca mentre canto “Sognami se nevica , Sognami sono nuvola, Sono il tempo che consola , Sono dove vai…..”
Alzo la testa e guardo la neve che scende in ordine sparso come se gli angeli la setacciassero da sopra pensando di spargerla su una torta, eppure in un ordine così perfetto da sembrare che abbia una forma. Sento il freddo…ma non ne sono sicura, anzi sento caldo… alla mano sinistra… eppure non capisco ho i guanti senza dita… abbasso il viso e poso lo sguardo sulla mia mano sinistra… e noto che non sta penzolando ritmicamente mentre cammino, ma è in tasca, non nella mia, nella tasca di uno sconosciuto che cammina accanto a me. Chiudo gli occhi e mi lascio trasportare dalla camminata regolare di questo sconosciuto, dalla neve, e sento il calore della sua mano che stringe la mia in quella tasca.. che sensazione strana… il freddo, il bagnato e quella mano calda… mi sento scaldare il cuore pian piano come se da li partisse un fuoco che attraverso le vene mi scorre verso il cuore, e da li verso ogni parte del mio corpo. Ho voglia di guardarlo in faccia, eppure continuo a osservare quella giacca di pelle nera, quella tasca dove ci sono la mia mano e la sua, e sorrido mentre la neve si scioglie cadendomi addosso, scaldata anche lei al contatto col mio viso… Oddio forse sono diventata rossa, forse semplicemente sono io che non la sento, distratta dall’immagine che vedo come se stessi guardando un film, un dipinto, una foto in bianco e nero con un solo particolare a colori.
Ma ho voglia di guardarlo, e con uno sforzo immane alzo gli occhi, senza mettere a fuoco perché non so bene se voglio vedere chiaramente o se mi piace godermi la sensazione e basta… e poi metto a fuoco, lo guardo e sorrido, così spontaneamente e senza un motivo, ma sorrido, e lui mi sorride di rimando, con le labbra e con gli occhi, apre la bocca e mi dice “Rèves moi, s’il neigera , Je suis vent et nostalgie, Je suis où tu vas..” apro la bocca anch’io e sto per dire qualcosa quando sento un rumore in lontananza…non… non capisco cos’è…. Cosa… un clacson? Guardo bene e sono ferma a 2 metri dalle strisce delle scuole elementari, e nella macchina davanti a me un operaio in ritardo tira porconi alla vigilessa….. era…. era solo una canzone….
Eppure sembrava così vera ….

Smi